Le riforme indispensabili per il rilancio del Paese
«potranno realizzarsi solo se non sarà sottoposta a scosse e messa in
questione la continuità del governo e insieme la continuità del
Parlamento». Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, prova a dare una
mano al premier Enrico Letta, invitando i i partiti ad evitare «meschini
e convulsi calcoli di convenienza di qualsiasi specie». Ma la tensione,
soprattutto dopo la frenata di Fabrizio Saccomanni e Flavio Zanonato
sull'Iva e la richiesta della procedura d'urgenza (approvata dal Senato)
sul ddl di riforma costituzionale, è ormai alle stelle.
Ma le frecce
del Pdl non sono affatto finite. Soprattutto quelle al curaro di
Schifani, che ne scaglia un paio anche verso Letta e Saccomanni. «È il
momento di dimostrare coraggio», tuona l'ex presidente del Senato, dopo
il sostanziale annuncio di impotenza arrivato dal ministro dell'Economia
e da quello dello Sviluppo, «il governo trovi le coperture su Iva e
Imu. Serve nuova linfa vitale per la nostra economia anche attraverso
una serie di misure shock, come il Pdl chiede da tempo». Quanto al
decreto del fare, prosegue Schifani, «ne sentiamo un gran parlare, ma al
momento nessuno dei capigruppo è stato minimamente informato sui
contenuti. Ci si chiede allora se esista la cabina di regia o sia solo
un'illusione».
E più coraggio chiede anche Renato
Brunetta, che ieri ha invitato Letta a scendere in campo per «riportare
ordine» e salvaguardare «la dignità dell'esecutivo». Nel mirino del
capogruppo alla Camera, questa volta, ci sono le parole di Zanonato
sull'impossibilità di evitare l'aumento dell'Iva. «Non possiamo più
sopportare un tale stato confusionale», dice Brunetta. Anche il
capogruppo del Pdl insiste sulla necessità di riforme shock, sostenendo
che «evitare l'aumento dell'Iva, cancellare l'Imu, introdurre misure per
l'occupazione nonchè la riforma di Equitalia», non sono slogan, ma
misure che «è assolutamente possibile mettere in campo», già nel decreto
legge del fare.
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