mercoledì 10 aprile 2013

Patto tra imprese e Pdl per raddoppiare i rimborsi

Il decreto è da riscrivere. A partire dalle fondamenta, ovvero la quota dei debiti della Pa da restituire alle imprese. Un’asticella che può e deve essere alzata. È questa la linea su cui è intenzionato a muoversi il Pdl, che ieri, dopo un lungo confronto con i rappresentanti delle piccole e medie imprese, quelle più penalizzate dal tortuoso percorso ipotizzato dal governo, si è detto pronto a dare battaglia.
Il primo giro di consultazioni avviato dal partito con le parti sociali non ha fatto altro che rafforzare le perplessità già emerse nei giorni scorsi.

 La posizione di Rete imprese italia (l’organizzazione che riunisce Confartigianato, Confcommercio, Cna, Casartigiani e Confesercenti) sul decreto, del resto, è categorica. Il testo ha bisogno di «profonde modifiche» perché le misure previste dal governo «non consentono di rispondere con efficacia e tempestività alla situazione di emergenza». Rete Imprese chiede non solo di «mettere subito a disposizione per il 2013 i 40 miliardi stanziati», ma anche di «individuare da subito modalità di copertura dei restanti 50 miliardi dello stock di debito delle pubbliche amministrazioni per evitare di dover riaffrontare il problema nel 2015». L’altro punto su cui hanno insistito molto le Pmi è quello della compensazione, oggi di fatto circoscritta a chi ha contenziosi con l’erario. Per questo sarebbe necessario «individuare meccanismi che consentano alle imprese di non rimanere soggetti passivi, attraverso la compensazione tra i debiti degli enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato».

Richieste che hanno trovato ampio sostegno nella folta delegazione del Pdl che ha partecipato all’incontro. La riscrittura del dl, ha spiegato l’ex ministro Paolo Romani, dovrà riguardare non solo lo snellimento delle procedure, perché così com’è «rischia di essere una burla», ma anche il tetto dei 40 miliardi, «che potrebbe essere portato all’80% dei debiti complessivi, che sono di fatto già stati contabilizzati nel bilancio pubblico». Sulla stessa linea Anna Maria Bernini, portavoce vicario del Pdl, secondo cui «l’ammontare da restituire può e deve superare i 40 miliardi». Altro emendamento in arrivo è quello sulla compensazione immediata tra debiti e crediti fiscali, su cui il governo continua a puntare i piedi paventando un pericolo per i saldi di bilancio.
Per quanto riguarda il Pd, Pier Paolo Baretta ha spiegato che alcune proposte del Pdl sono condivise, come la semplificazione della certificazione dei debiti, la compensazione o anche la verifica della possibilità di sforare il tetto del 2,9% del deficit. «Ma non avremo un atteggiamento strumentale», ha detto Baretta, preoccupato soprattutto della situazione che si potrebbe creare al Senato, dove nessun partito ha la maggioranza assoluta.
I tempi non sono strettissimi. Oggi la Commissione speciale della Camera inizierà ad esaminare il testo. La discussione generale in aula è prevista per il 29 aprile. Il voto dovrebbe esserci il 2 e il 3 maggio. 

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