giovedì 15 marzo 2012

Disobbedienza civile degli agenti assicuratori contro le finte liberalizzazioni

«Una farsa assurda». Il presidente dello Sna, Claudio Demozzi, si riferisce alla finta liberalizzazione delle polizze auto, ma anche il teatrino di partiti e governo non è da meno. Dopo aver scritto e approvato al Senato una norma inapplicabile, ora che il tempo è scaduto (alla Camera il decreto liberalizzazioni è blindato) tutti si dicono intenzionati a riscrivere il testo.

In assenza di interventi gli assicuratori saranno obbligati a presentare al cliente, oltre alla propria offerta, almeno due preventivi che poi, però, non potranno vendere direttamente. La bufala è chiara: che motivo può avere l’agente di trovare polizze migliori della sua? Nasce da qui la clamorosa protesta del Sindacato nazionale agenti, i cui vertici ieri si sono formalmente autodenunciati all’Isvap, incaricata di sanzionare le inadempienze, annunciando che disapplicheranno la legge. In altre parole, disobbedienza civile. «Si tratta», spiega Demozzi, «di non prestare le nostre mani ad un’operazione di vera e propria presa in giro dei cittadini, vogliamo evitare che una principio di civiltà si trasformi in norma di inciviltà». Il riferimento del presidente dello Sna è allo spirito della legge, che in una prima versione sembrava introdurre il plurimandato (la possibilità per l’agente di rappresentare più compagnie e di favorire la concorrenza) e poi si è trasformata, probabilmente con lo zampino delle società di assicurazione, in una misura di facciata. Il danno è stato fatto, ma una soluzione ci sarebbe. «Basterebbe», dice Demozzi, «che l’Isvap abolisse il divieto, peraltro non espressamente previsto dal Codice delle Assicurazioni, della collaborazione fra intermediari. A quel punto, senza plurimandato e senza modifiche normative, l’agente potrebbe vendere anche le polizze di altre compagnie, senza costi aggiuntivi per i clienti, visto che la provvigione è fissata a priori, qualunque sia il numero degli intermediari, ma anzi con prevedibili risparmi dovuti alla maggiore concorrenza». Sulla carta lo spazio di manovra c’è. Il governo si è detto disponibile. Giovanardi (Pdl) e Divina (Lega) si sono impegnati a presentare un ordine del giorno che favorisca questa linea interpretativa. Mentre Bubbico e Anna Rita Fioroni (Pd) hanno annunciato la convocazione dell’Isvap in commissione Industria del Senato per chiedere un’apposita delibera. Resta da vedere cosa ne pensano le compagnie.

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