lunedì 12 marzo 2012

Anche Maradona vuole il bollino blu di Befera

«Non è un provvedimento da Paese civile. È un’esagerazione fuori logica». Le reazioni, com’era prevedibile, non si sono fatte attendere. Per Confesercenti la bizzarra proposta di Attilio Befera di premiare con un bollino blu i negozianti in regola col fisco è da impacchettare e rimandare al mittente. Senza ringraziamenti.

«Se si utilizza questo principio», commenta l’associazione di commercianti, «tutti quelli che non hanno il bollino diventano automaticamente evasori». Se si vuole veramente andare avanti su questa strada, avvertono i commercianti, allora il riconoscimento «andrebbe applicato anche all’esterno delle fabbriche, sui lavoratori, per certificare se fanno o meno il doppio lavoro, ma anche ai professionisti». E perché no, aggiungiamo noi, sulle case di chi paga l’idraulico con la fattura o sulle macchine di chi non prende multe? Anche Confcommercio non ci sta a finire nel mirino del direttore dell’Agenzia delle entrate. La materia «è tutta da approfondire», dice Carlo Sangalli, ma se proprio Befera vuole fare le liste di buoni e cattivi allora le faccia per tutte le categorie. «I 275 miliardi di base imponibile evasa», prosegue Carlo Sangalli, «segnalano che evasione ed elusione sono patologie che tagliano trasversalmente tutta l’economia e la società italiana». E il bollino solo ai commercianti «rischia di accreditare, si tratti di virtù o vizio, qualche giudizio sommario di troppo». Per questo, dice il presidente di Confcommercio, la trovata non può non essere estesa almeno «a tutte le imprese e a tutti i lavoratori autonomi, quale che sia il settore in cui operano».

Vanno oltre gli artigiani della Cgia, che sentendo l’annuncio del direttore dell’Agenzia sono letteralmente saltati sulla sedia. L’annuncio di Befera sul bollino si è infatti intrecciato con le drammatiche notizie di altri due piccoli imprenditori che hanno deciso di togliersi la vita schiacciati dal peso dei debiti e degli affari che non girano. Altro che bollino blu ai commercianti, «i due suicidi di Venezia e Taranto sono la punta dell’iceberg. Il sistema rischia di non reggere l’urto della crisi», ha tuonato Giuseppe Bortolussi qui «bisogna tornare a dare ossigeno alle imprese». I dati diffusi ieri dalla Cgia parlano chiaro: «La stretta creditizia sviluppatasi nel secondo semestre del 2011 non ha precedenti». L’associazione degli artigiani di Mestre si è presa la briga di andare indietro negli anni fino al 1998. Una lunga serie storica «proprio per verificare se quanto abbiamo registrato nell’ultima parte dello scorso anno fosse in qualche modo riscontrabile in periodi precedenti». La risposta è che quel -2,4% per le imprese e quel -1,6% per le aziende familiari rappresentano il record assoluto degli ultimi 14 anno.

Se questo è lo scenario, incalza Bortolussi, l’iniziativa di Befera non solo è sbagliata in assoluto, ma anche completamente inopportuna ora, che gli imprenditori si trovano a corto di liquidità anche perché la pubblica amministrazione paga i suoi fornitori con ritardi che possono addirittura superare i dodici mesi. «Premesso», dice, «che l’evasione fiscale riguarda anche i lavoratori dipendenti che fanno il secondo ed il terzo lavoro, i pensionati che arrotondano il proprio magro assegno facendo piccoli lavoretti e una buona parte delle società di capitali che eludono il fisco, credo sia più giusto che lo Stato prima paghi i 70 miliardi di debiti che ha nei confronti delle imprese italiane, poi, eventualmente, si arroghi il diritto di emettere una sorta di bollino blu ai commercianti onesti».
Piuttosto, si chiede Bortolussi, «perché non consentire ai commercianti di applicare un bollino nero agli uffici pubblici che funzionano poco e male?». Un’idea che secondo le federazioni di Confartigianato e Cna del Veneto, regione che negli ultimi anni ha avuto il numero più alto di suicidi tra gli imprenditori, andrebbe estesa anche ai privati. Invece del bollino per gli onesti, dicono, «ci vorrebbe una lista nera di chi non paga e usa proprio questo trucco per restare sul mercato, così come fanno le banche per i clienti insolventi».
Nel frattempo, all’indomani dell’annuncio di Befera, Diego Armando Maradona ha fatto sapere di voler «tornare subito a Napoli per chiarire tutta la situazione con Equitalia» per «dimostrare di non essere un evasore» e spiegare agli italiani che «è giusto pagare le tasse». Vuoi vedere che anche il pibe de oro vuole il bollino blu?

© Libero