mercoledì 7 dicembre 2011

3 Italia punta 1 miliardo sulla banda larga mobile per battere sul tempo la concorrenza

Come diceva il maestro di strategia militare Sun Tzu per vincere una guerra bisogna saper trasformare gli svantaggi in vantaggi. È questa l’idea di 3 Italia, che ha deciso di dare un colpo di acceleratore sugli investimenti della Lte (la banda larga mobile di quarta generazione) mettendo sul piatto un miliardo di euro nel prossimo biennio. Il tentativo dell’operatore asiatico è quello di battere sul tempo la concorrenza, che per ora non ha neanche iniziato a scaldare i motori.

Telecom, Wind e Vodafone, infatti, nell’asta che si è conclusa qualche settimana fa si sono aggiudicati i pacchetti di frequenze migliori (800 Mhz), che però non saranno accessibili, visto che sono ancora occupate dalle tv locali, prima del dicembre 2012, se tutto va bene. Non solo. I tre operatori telefonici per acquistare i vari pacchetti di frequenze hanno speso più un miliardo di euro a testa, mentre 3 Italia, che si è aggiudicata 4 blocchi a 2.600 Mhz e uno a 1.800 ha sborsato solo 300 milioni. Certo, la banda in mano al gruppo asiatico è tecnologicamente inferiore e richiede maggiori interventi infrastrutturali, ma i soldi risparmiati e l’immediata disponibilità delle frequenze permetteranno di avere un vantaggio competitivo sui tempi.
Di qui il mega piano di potenziamento della rete annunciato ieri, che prevede la realizzazione di oltre 2000 nuovi siti nel biennio 2011-2012, con circa 800 nuovi comuni coperti, soprattutto nelle aree del Nord Est nel 2011 e al Sud nel 2012. L’obiettivo non è solo quello di ampliare la copertura di 3 Italia (che già oggi raggiunge il 90% della popolazione), ma è soprattutto quello di aumentare la velocità di trasmissione (i 42 Mbps, gia' disponibili a Milano, Roma, Palermo e Bologna, entro il 2012 saranno offerti sul 100% della rete) e la capacita' dell’infrastruttura. In particolare, la rinnovata componente di accesso radio aumenterà di 6 volte la capacità di cella e permetterà quindi di gestire più clienti e un volume maggiore di traffico dati sulla stessa antenna. Inoltre, i nuovi collegamenti in fibra ottica a 100 Mbps e il potenziamento dei link trasmissivi incrementeranno di 8 volte la capacità, garantendo maggior velocità di navigazione. Da subito, invece, partiranno le nuove offerte dedicate a tablet, chiavette e hotspot wifi per il traffico dati con le solite tariffe tutto compreso, che includono anche i dispositivi di ultima generazione.

La mossa di 3 Italia costringerà probabilmente anche gli altri ad uscire allo scoperto. Le cifre previste per gli investimenti nella banda larga mobile si aggirano più o meno sugli 1-1,4 miliardi per ciascun operatore. La differenza potrebbe farla Infratel, la società pubblica nata per colmare il digital divide, che sarebbe disposta a contribuire alla realizzazione dell’infrastruttura nelle zone a fallimento di mercato dove portare il collegamento Internet via cavo è troppo costoso se non impossibile. Il rischio, però, è che si riapra un braccio di ferro tra Stato e privati che ha già mostrato i suoi limiti sul settore della banda ultralarga fissa. In questo scenario la fuga in avanti di 3 Italia, che può sfruttare anche il colpo arrivato a Wind e Vodafone dal taglio della terminazione mobile (che impatterà sui bilanci) deciso recentemente dall’Agcom, potrebbe rivelarsi vincente.

© Libero