sabato 2 gennaio 2010

Le Fs vanno in Francia coi treni veloci low-cost

Mentre gelo, neve e polemiche continuano ad abbattersi senza sosta sul sistema ferroviario italiano, dalla Francia arrivano notizie che non piaceranno a Luca Cordero di Montezemolo e ai suoi alleati di Sncf. Tra un braccio di ferro coi pendolari e un botta e risposta con le Regioni, Mauro Moretti non ha infatti mai perso di vista il progetto di espansione delle Fs all’estero. Un piano a cui il manager tiene molto, sia per questioni di business sia per questioni personali. In ballo c’ è infatti una sfida, quella con le ferrovie francesi, che il numero uno di Piazza della Croce Rossa non ha alcuna intenzione di perdere. Tanto più che la partita internazionale si intreccia con quella tutta italiana con la Nuovo trasporto viaggiatori di Montezemolo e Della Valle, di cui la Sncf possiede il 20%.
Solo qualche mese fa Moretti ha dovuto ingoiare il rospo sulla cessione di Veolia Cargo, scippata all’ultimo minuto alle Fs da un’alleanza tra ferrovie francesi e società Eurotunnel. Con il risultato che ora la Sncf farà concorrenza in Italia anche nel settore merci. Poi, ha fatto buon viso al gioco scorretto dei cugini d’Oltralpe che continuano ad ostacolare con pretesti tecnici e cavilli giuridici l’ingresso dei treni italiani sulla Milano-Torino-Lione, liberalizzata dal 13 dicembre.
Ora il manager si prepara alla controffensiva. E le soddisfazioni, stando alle premesse, non dovrebbero mancare. In cantiere ci sarebbe una società low cost in grado di fare concorrenza alla Sncf sulle tratte più redditizie dell’alta velocità d’Oltralpe. A lanciare la sfida sarà un’alleanza fra Trenitalia e Veolia. La società francese sta lavorando al progetto insieme ad Air France dal 2008, ma lo scorso ottobre la compagnia aerea ha fatto sapere di non essere più interessata. Moretti, inutile dirlo, si è immediatamente fatto avanti. Secondo quanto riferisce il quotidiano Le Figaro, Trenitalia e Veolia sarebbero pronte a siglare l’accordo. A quel punto si tratterebbe solo di aspettare i tempi tecnici. Almeno sei mesi per le gare d’appalto del materiale rotabile e circa due anni per la fornitura dei treni. Ma se per partire bisognerà aspettare il 2012, sulla carta è tutto già definito. Il piano si articola su tre linee Tgv. Un asse Bruxelles-Parigi-Lione, uno Parigi-Londra e, infine, uno tra Parigi e Strasburgo. Il piatto forte saranno le tariffe super-economiche, grazie alla possibilità per la società privata di stipulare contratti per il personale differenti da quelli di Sncf e più bassi del 30%. Le proiezioni sui biglietti parlano di 30 euro sulla seconda classe da Parigi a Lione rispetto ai 41-63 delle ferrovie pubbliche, di 22 euro da Parigi a Nantes contro 36-56 euro e di 19 tra Parigi e Lille rispetto a 25-38 euro.
Se il piano andrà in porto, per Sncf si aprirà una battaglia per il controllo del mercato che va ben al di là della semplice concorrenza sulla Milano-Torino-Lione su cui stanno tentanto inutilmente di puntare i piedi. Veolia non sarebbe infatti intenzionata a fermarsi. Anzi, la società si propone di diventare il marchio dell’alta velocità francese anche all’estero, grazie ad una possibile alleanza con la Alstom che le permetterebbe di esportare i Tgv con pacchetti chiavi in mano.
La Sncf per ora sta al gioco. Siamo «preparati» e «operativi per affrontare la concorrenza», ha dichiarato il presidente del gruppo Guillaume Pepy, augurando buona fortuna ai nuovi competitor. Sarà sicuramente così. Ma sentire i francesi ripetere le stesse frasi con cui da mesi Moretti risponde alle domande sulla sfida lanciata in Italia da Montezemolo e Sncf fa un certo effetto.

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