giovedì 14 gennaio 2010

Alcoa annuncia la cassa integrazione per duemila operai e il ministro Scajola ordina il blocco della procedura

Le cose, per i 2mila lavoratori dell’Alcoa in Italia, non sembrano mettersi bene. Dall’incontro fiume di giovedì notte al ministero dello Sviluppo economico invece dell’accordo è uscito il blocco della produzione per 10 giorni. Non solo, Alcoa ha anche annunciato l’intenzione di avviare la cassa integrazione. Ipotesi duramente osteggiata dal dicastero guidato da Claudio Scajola. In una lettera inviata all’azienda e alle organizzazioni sindacali, il capo di gabinetto Luigi Mastrobuono sottolinea «la necessità che nessuna delle parti metta in atto, nelle more del confronto, azioni unilaterali e non condivise quale potrebbe essere la unilaterale apertura della procedura di Cig». Difficile prevedere l’esito del braccio di ferro. Di sicuro le posizioni sono ancora lontanissime. Il gigante Usa dell’alluminio ribadisce che per mantenere la produzione sono necessari «prezzi energetici competitivi, una fornitura di energia pluriennale e una soluzione accettabile per la Commissione Europea». Richieste che il ministero definisce «legittime» ma che né il governo, né l’Enel sono in grado di soddisfare. Il ministro dello Sviluppo ha messo sul tavolo la possibilità tecnica di utilizzare diversi strumenti (import virtuale, interrompibilità e dispacciamento) per abbassare il costo dell’energia fino ai 28-30 euro per Mwh chiesti da Alcoa. L’Enel da parte sua ha dato la disponibilità ad attivarsi per garantire la fornitura di energia. Ma nessuno può assicurare alla multinazionale che lo sconto sull’elettricità resterà tale per i prossimi tre anni o che Bruxelles non intervenga di nuovo. Sullo sfondo c’è il delicato appuntamento di lunedì, quando Alcoa dovrà presentare alla comunità finanziaria i risultati del quarto trimestre. Alcuni analisti sostengono che nelle previsioni per i prossimi mesi il gruppo abbia già dato per scontata l’uscita dal mercato italiano. Gli operai sardi, nel frattempo, sono tornati sulle barricate.

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