martedì 23 marzo 2010

Il turismo si fa strada tra i dossier italo-russi

Dopo l’energia, le infrastrutture e il commercio, anche il turismo entra a pieno titolo nel già nutrito elenco dei dossier aperti tra Italia e Russia. L’ennesimo tassello di un’alleanza alimentata dall’intesa tra Berlusconi e Putin. A rafforzare il legame sul terreno delle vacanze e degli scambi culturali ci ha pensato Michela Vittoria Brambilla. Lunedì il ministro del Turismo è volata nella terra degli zar per incontrare l’omologo Anatolij Yarochkin e mettere a punto l’agenda degli interventi in vista del 2011, quando si celebrerà contemporaneamente l’anno della cultura russa in Italia e di quella italiana in Russia.


L’obiettivo è quello di facilitare e intensificare i flussi turistici tra i due Paesi, sfruttando una tendenza già in atto. L’Italia è la sesta destinazione turistica dei vacanzieri russi dopo Turchia, Egitto, Grecia, Francia e Spagna. Con 450mila russi che sbarcano nella nostra Penisola a fronte di circa 220mila italiani che visitano la Russia. Numeri che i dati aggiornati sui primi mesi del 2010 danno in ulteriore crescita. «Puntiamo sulla Russia», ha detto chiaramente la Brambilla.

Il freddo ancora duro e pungente non ha rovinato l’atmosfera. Anzi. I due, in barba agli interpreti, discutono in uno spagnolo fluente e si aggirano tra i padiglioni dell’Intourmarket di Mosca, la Fiera internazionale del turismo, come vecchi amici. Oltre a presiedere i gruppi di lavoro con operatori e associazioni di categoria, la Brambilla ha anche annunciato che è alle battute finali, partirà a maggio, la realizzazione di un call center multilingue, compreso il russo, che offrirà assistenza turistica e servizi di pronto intervento anti-truffe per i visitatori stranieri. Nell’estate dovrebbe poi partire il Magic Italy in tour, una rassegna itinerante che toccherà i Paesi centroeuropei, la Scandinavia e, nel 2011, approderà a Mosca e San Pietroburgo. Resta da sciogliere il nodo dei visti, considerato da Mosca uno dei principali ostacoli al turismo russo in Europa. La Brambilla ha già provveduto a snellire le procedure e i tempi di rilascio. Ma Yarochkin vuole di più: «Confido che Berlusconi riuscirà ad aprire le porte di Schengen anche alla Russia».

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