venerdì 5 marzo 2010

Enel colora di verde la Borsa

La versione ufficiale, estorta dalla Consob spagnola dopo una girandola di indiscrezioni di stampa, è che Endesa «sta valutando insieme al suo azionista di riferimento la possibilità di creare un gruppo leader nelle rinnovabili per migliorare le sinergie del gruppo». La realtà è che Fulvio Conti vuole trasformare Enel Green Power in una corazzata prima dello sbarco in Borsa, sia a Milano che a Madrid, che potrebbe arrivare subito dopo l’estate. L’operazione ruota intorno agli asset iberici non ceduti ad Acciona nel momento dell’acquisizione di Endesa da parte dell’Enel. Si tratta di circa 800 Mw di potenza in impianti eolici a cui si aggiungerebbero i circa 500 Mw detenuti dal gruppo italiano nella joint venture Eufer (controllata al 50% da Enel e Gas Natural, attraverso Union Fenosa). Conti avrebbe già avviato le trattative per sciogliere la società. Stando a quanto riferiscono fonti vicine al dossier Gas Natural sarebbe aperta a qualsiasi opzione, anche la vendita del suo 50%.


Gli asset verrebbero poi conferiti in una newco controllata al 60% dall’Enel e al 40% da Endesa. La valorizzazione delle attività che verrebbero conferite dal gruppo spagnolo si aggira intorno ai 2,1 miliardi. Ai 500 Mw di Eufer, valutati 700 milioni, l’Enel aggiungerebbe poi risorse fresche, ancora da decidere le modalità, per 1,5 miliardi. Successivamente la nuova società dovrebbe confluire in Enel Green Power, che diventerà il marchio con cui presentarsi sui mercati internazionali. Nel polo dell’energia verde dell’Enel nato nel 2008 sono già confluite tutte le attività rinnovabili del gruppo: eolico, il solare, il geotermico e l’idroelettrico. Un blocco di asset che attualmente può già contare su 4.700 Mw di potenza in 15 Paesi. Con l’operazione allo studio di Conti i megawatt diventerebbero quasi 6mila.

Il dossier sarebbe già in fase avanzata, anche se al momento, hanno precisato da Endesa, «non c’è alcuna decisione definitiva». I tempi però stringono. Soprattutto se l’obiettivo è quello di sbarcare sui mercati azionari prima della fine dell’anno. A questo proposito Conti avrebbe già avviato un giro di consultazioni per la scelta degli advisor e delle possibile banche candidate per il consorzio di collocamento. In pole position ci sarebbe ancora Mediobanca, che era già stata individuata come consulente lo scorso anno per un tentativo di quotazione poi rientrato.

L’operazione fa comunque gola a molti. La valorizzazione del gruppo oscilla tra i 10 e i 13 miliardi, comprese le attività detenute in Spagna attraverso Eufer. Ancora da decidere la quota che finirà sul mercato, che non dovrebbe comunque essere superiore al 30% anche se in alcune occasione lo stesso Conti aveva ventilato l’ipotesi di scendere nel capitale di Enel green power fino al 51%. In ogni caso, attraverso il collocamento l’Enel rientrebbe ampiamente dell’investimento necessario all’operazione con Endesa e avrebbe anche un po’ di risorse per alleggerire il il peso del debito che dovrebbe scendere a 45 miliardi, da 51, entro la fine dell’anno.
 
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