martedì 12 novembre 2013

Il Pd boccia il Pdl sulla vendita delle spiagge. Ma la proposta era del governo (e del Pd)

La vendita delle spiagge per fare cassa, proposta dal Pdl con un emendamento alla legge di stabilità, «non è nell’interesse del paese». E non è neanche «in linea» col programma del governo, spiega il viceministro all’Economia (del Pd), Stefano Fassina. Per il presidente della commissione Bilancio (del Pd), Francesco Boccia, «la vendita delle spiagge non è oggetto di mediazione tra la maggioranza, anche perché ricorda l’affare tentato da Totò con la vendita di Fontana di Trevi oppure la proposta della Lega di vendere le Dolomiti». Peccato che la bislacca proposta del Pdl arrivi direttamente da Via XX Settembre. L’idea di «sdemanializzare» il tratto di spiaggia dove si trovano le infrastrutture degli stabilimenti e venderlo in prelazione ai gestori era stata avanzata lo scorso settembre dal sottosegretario all’Economia (del Pd) Pier Paolo Baretta ad un tavolo ministeriale con le categorie, il direttore del Demanio, Stefano Scalera, e parlamentari di tutti i partiti. «Se questa è la serietà del governo», dice l’on del Pdl, Ignazio Abrignani, che era presente, «allora ha ragione Berlusconi, meglio stare all’opposizione».

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