giovedì 7 novembre 2013

Finmeccanica va. Ansaldo Breda nel baratro

Finmeccanica tiene nei comparti core dell’aerospazio e della difesa, ma «il perdurare della grave crisi di Ansaldo Breda» zavorra i conti del gruppo, che non riuscirà «a raggiungere gli obiettivi di redditività attesi per il 2013». I risultati dei primi 9 mesi approvati ieri dal cda di Piazza Montegrappa fotografano in maniera netta le difficoltà con cui si sta confrontando la nuova gestione Pansa-De Gennaro.

Da una parte il perimetro delle attività strategiche che, anche grazie alle operazioni di riassetto, sarà «nel complesso in grado di realizzare i budget previsti relativamente a ordini, ricavi ed Ebita pur in presenza di complesse condizioni di mercato». Dall’altra il comparto trasporti, attraversato da una crisi strutturale che contribuisce «in modo pesantemente negativo» su tutta la performance del gruppo. Per questi motivi in Ansaldo Breda sarà necessario avviare, in attesa di una inevitabile cessione, «una discontinuità strategica e operativa» che permetta perlomeno di «interrompere la generazione di perdite e l’assorbimento di cassa».
Malgrado un abbassamento dei target, Ebita ridotto del 5-10% rispetto al miliardo previsto, per il 2013 l’ad Alessandro Pansa prevede comunque di «realizzare un utile netto consolidato positivo, anche grazie al closing dell’operazione di cessione di Ansaldo Energia, previsto entro la fine dell’anno».

Complessivamente nei nove mesi gli ordini sono scesi del 7% e i ricavi del 3%. Una flessione dovuta principalmente alla cattiva performance dell’elettronica per la difesa e sicurezza, unico comparto delle attività core che ha registrato risultati non soddisfacenti. L’Ebita si è attestato a 697 milioni, sostanzialmente in linea rispetto ai 706 milioni al 30 settembre 2012. In particolare, l’aerospazio e difesa ha evidenziato un miglior risultato complessivo (8 milioni di euro), nonostante l’andamento negativo dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza, che ha risentito su entrambe le componenti dei previsti minori volumi di ricavi. Il risultato netto, infine, è negativo per 136 milioni rispetto ai 141 milioni di attivo al 30 settembre 2012. Un buco dovuto sostanzialmente alle perdite di AnsaldoBreda.

© Libero