sabato 8 dicembre 2012

Italiani più poveri del 40%. Vendono i gioielli di famiglia

«Volge al termine un anno segnato da una crisi così grave da imporre l'assoluta centralità del problema della sopravvivenza». Sono racchiusi in questa frase del presidente Giuseppe De Rita il senso e la sintesi del tradizionale rapportone del Censis , dove quest'anno abbondano le tinte fosche. Tra l'incubo dello spread e lo spettro del default, si legge nelle considerazioni generali, «ci siamo trovati dentro fenomeni e processi non padroneggiabili e in parte neppure comprensibili», dove il sentimento più diffuso è stato quello «della paura di non farcela».

Simbolo e conseguenza della crisi sono le tre “r” dei consumi familiari: «risparmio, rinuncio, rinvio». Tre r che sono alla base del crollo delle spese delle famiglie. «Nel primo trimestre 2012», rileva il Censis , «la flessione è stata del 2,8% e nel secondo trimestre vicina al 4% in termini tendenziali». Nel 2012 i consumi reali pro-capite, pari a poco più di 15.700 euro, «sono tornati ai livelli del 1997». Mentre è in «drastica riduzione» anche la propensione al risparmio, «dal 12% del 2008 all'attuale 8%».

Così le famiglie si adattano alla crisi. Nella prima parte del 2012, indica il rapporto Censis , l'83% di un campione di famiglie ha indicato di aver sostanzialmente riorganizzato la spesa di alimentari, cercando offerte e prodotti meno costosi; il 66% ha cercato di limitare gli spostamenti in auto o moto per risparmiare sulla benzina, il 42% ha rinunciato ad un viaggio, quasi il 40% all'acquisto di articoli di abbigliamento o calzature, il 38% a pranzi e cene fuori casa. Tagli anche alle spese su tempo libero, cultura, cure per il benessere, prodotti elettronici.

Ma la sopravvivenza alla crisi non passa solo per la spending review famigliare. I colpi della recessione hanno costretto gli italiani a sacrifici che pensavamo appartenere ad altre epoche. A metà 2012, secondo una indagine su un campione di famiglie, per ottenere liquidità il 10% ha segnalato di aver venduto oro o altri oggetti preziosi, e quasi il 3% ha venduto un immobile senza acquistarne un altro, poco più dell'1% ha venduto mobili di famiglia. Mentre continuano a crescere gli italiani che pur di non subire i rincari dei supermercati si dedicano alla coltivazione dell'orto. In termini reali, negli ultimi due anni sono 2,5 milioni le famiglie che hanno venduto oro e altri oggetti preziosi, mentre 2,7 milioni di italiani coltivano invece ortaggi da consumare ogni giorno.

Quanto ai risparmi, il Censis rileva che il 18% delle famiglie nei primi sei mesi del 2012 non è riuscita a coprire tutte le spese con il reddito dello stesso periodo: 4,5 milioni di famiglie che non hanno mostrato capacità di risparmio e nella maggior parte dei casi (52%) hanno intaccato i risparmi preesistenti.
Infine, il lavoro. Tra il primo semestre 2011 e lo stesso periodo 2012 il numero delle persone in cerca di occupazione è aumentato di oltre 700mila unità: +34% in un anno. Nel 2012 il numero degli occupati «ha registrato una flessione dello 0,3%» e «sono stati bruciati 240mila posti di lavoro destinati ai giovani».

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