giovedì 7 aprile 2011

Ricetta McDonald's: 50mila assunti in un solo giorno

Cinquantamila assunzioni. In un giorno solo. Sarà pure il regno del colesterolo e dei trigliceridi, il simbolo della globalizzazione selvaggia o dell’imperialismo americano, ma storcere il naso di fronte ad un annuncio del genere è praticamente impossibile.

Il 19 aprile prossimo venturo McDonald’s porterà in un colpo solo i suoi dipendenti negli States da 650 a 700mila. Si tratta della più grande assunzione di massa mai effettuata nella storia. «Siamo felicissimi per questa iniziativa», ha detto alla Cnn la presidente della catena di fast food Jan Field, che ha iniziato a lavorare da McDonald’s in sala, come cassiera, nel 1978. E felicissimi saranno anche i disoccupati americani, che attualmente sono a quota 6 milioni e 120mila unità, con una percentuale che, pur in discesa da circa quattro mesi, è ancora all’8,8%.

Tanto per avere un’idea delle dimensioni dell’operazione messa in campo da McDonald’s, basti pensare che la nostra Telecom ha in Italia circa 60mila dipendenti, mentre l’intero gruppo delle Ferrovie dello Stato dà lavoro a 90mila persone. I nuovi assunti della multinazionale andranno a coprire le posizioni disponibili nei 14mila ristoranti dislocati su tutto il territorio nazionale. In ballo ci sono posti di lavoro di tutti i livelli, dai ruoli manageriali agli incarichi operativi, fino ai friggitori e al personale di sala. Ampia anche la rosa delle retribuzioni, che va da una paga media oraria di 8 dollari e 30 (poco sopra il salario minimo fissato a livello federale di 7 dollari e 25) fino ai 50mila dollari l’anno a cui possono arrivare gli stipendi dei gestori di ristoranti. La spesa supplementare per le retribuzioni e gli oneri a carico dell’azienda per tutti i nuovi occupati è stata calcolata in 1,4 miliardi di dollari all’anno.

Il maxi piano di assunzioni simboleggia il paradosso del gruppo. Che da una parte si alimenta con la crisi, che esalta le virtù del panino low cost, e dall’altra la combatte, allargando il proprio business e offrendo opportunità di lavoro. L’annuncio arriva, infatti, dopo untrimestre, il quarto del 2010, in cui McDonald’s ha battuto le previsioni più ottimistiche degli analisti, con un utile in crescita a 1,24 miliardi di dollari rispetto ai 958 milioni dello stesso periodo del 2009 e ricavi passati nei 12 mesi da 5,57 a 5,97 miliardi di dollari (+5% a parità di punti vendita).

Un trend che si ripropone anche in Italia, dove il gruppo americano ha chiuso il 2010 con un giro di affari di 904 milioni di euro, in crescita dell’8,4% rispetto all’anno precedente. E anche da noi il paradosso funziona. Dai buoni risultati, dovuti anche alla stagnazione economica, potrebbero arrivare stimoli per la ripresa.
Per il 2011, infatti, i progetti della catena di fast food per il nostro Paese parlano di 23 nuovi ristoranti e del completo rinnovo di altri 41 locali già esistenti. I nuovi punti vendita, secondo le richieste effettuate da McDonald’s Italia anche attraverso il sito internet, dovrebbero portare all’assunzione di circa 1000 persone. Forza lavoro che si andrà ad aggiungere agli oltre 14.500 dipendenti già sparsi nella penisola, che ogni giorno sfornano cheeseburger, Big Mac e patatine per circa 650mila clienti.

Al di là dell’effetto crisi, il colosso del cibo veloce ha consolidato la sua attività in Italia anche prestando particolare attenzione ai dettagli, come del resto avviene in tutti gli altri Paesi in cui è presente il marchio. Fanno parte di questa strategia l’impegno ad utilizzare solo ingredienti locali e la creazione di prodotti fatti su misura come il Mozzarillo o il più recente Panino Ciociaro.

© Libero