giovedì 1 maggio 2014

Senza l'ok della Triplice non puoi guidare il camion

Senza il consenso di Cgil, Cisl e Uil non si possono avere rappresentanti nell’albo di categoria. È questo il clamoroso esito del carteggio tra Transfrigoroute Italia Assotir e il ministero dei Trasporti. L’associazione, che rappresenta un migliaio di imprese,  dopo aver siglato un contratto collettivo  con il sindacato autonomo Fast/Confsal, come previsto dalla legge, nelle scorse settimane ha chiesto di poter entrare nel direttivo dell’Albo dell’autotrasporto. Normale amministrazione? Tutt’altra l’opinione del ministero, secondo cui Assotir non solo avrebbe firmato il contratto fuori tempo (in realtà entro i termini previsti per la domanda), ma soprattutto avrebbe firmato quello sbagliato, perdendo così il diritto a far parte dell’organismo. Il Ccln giusto, secondo i tecnici governativi, era quello del 2005, guarda caso siglato solo dalle tre confederazioni.  «La decisione di considerare come unica fonte di legittimazione il contratto del 2005», si legge in un’interrogazione parlamentare di Deborah Bergamini (FI), «determina un veto assoluto» di Cgil, Cisl e Uil, «nel decidere quali associazioni lo Stato debba riconoscere come rappresentanti delle imprese».

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