mercoledì 13 gennaio 2016

I giochi di Tronca per dare soldi ai suoi dipendenti

«Basta regalie, intervento rigorista, equità, modernità, merito». Se il nuovo corso del comune di Roma si misurasse con lo Zingarelli la Capitale sarebbe già al passo con le grandi metropoli europee. Ma la realtà e che per disinnescare un clamoroso sciopero generale in pieno Giubileo (con annessa minaccia di class action) proclamato dai sindacati dei 24mila dipendenti del Campidoglio per il 27 gennaio, il commissario Francesco Paolo Tronca e i suoi sostenitori del Pd si preparano ad utilizzare  un escamotage per garantire ai lavoratori gli stessi stipendi che aveva promesso Ignazio Marino. E dietro l’obiettivo dichiarato  di rivoluzionare e superare il vecchio e inefficace modello contrattuale proposto dall’ex sindaco si intravede solo la necessità di bypassare lo stop della Ragioneria dello Stato al fondo per il salario accessorio.

L’ingarbuglio con cui ottenere il risultato stride con la natura temporanea ed emergenziale dell’incarico affidato a Tronca. Ma il caos è dietro l’angolo e il Pd, a pochi mesi dalle elezioni, non si può permettere di fare la campagna elettorale con le scuole chiuse e i trasporti in tilt.
Ecco l’idea: forzare l’interpretazione della legge per Roma Capitale del 2010 per giustificare la nascita formale di un nuovo ente. In questo modo si potrebbe ricostituire ex novo il fondo per il salario accessorio e ribilanciare il rapporto con la parte fissa. A supporto tecnico della proposta c’è uno studio dell’Anci che dimostra lo squilibrio della voce stabile delle retribuzioni di Roma (3.814 euro l’anno procapite) con quella di altri comuni come Milano (3.862), Firenze (4.016) o Napoli (5.045). Resta da capire cosa ne pensi l’Aran e soprattutto il Parlamento, su cui stanno lavorando a testa bassa tutti i deputati del Pd romani, a partire da Marco Causi, che oggi presenterà un pacchetto di emendamenti al Milleproroghe (se va male si tenterà con il decreto Giubileo).
Se il piano andrà in porto il ministero dell’Economia dovrebbe far cadere la sua contrarietà. In caso contrario, per i dipendenti la perdita sarebbe limitata alla parte accessoria, che verrà ovviamente assottigliata il più possibile.
A condire il tutto arriverà la produttività di struttura al posto di quella di sistema. In sintesi, non verrà più premiato il rendimento del singolo, ma quello di tutto l’ufficio. Basta regalie.

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