sabato 17 marzo 2018

L'Inps taglia le pensioni ai vecchi ed elargisce ferie agli ex statali

Il più intrigante sembra la “Spagna caliente”. Ma ci sono anche il “Tour della Russia” e il “Gran tour del Portogallo”. E poi la Grecia, la Francia, una crociera nel mediterraneo, decine di resort, villaggi, hotel in ogni parte d’Italia e del mondo. Insomma, per i pensionati che vogliono fare una bella vacanza c’è solo l’imbarazzo della scelta. Una volta deciso, si prenota e si parte. Paga l’Inps.
Possibile che l’istituto guidato da Tito Boeri, che ogni anno deve chiedere oltre 100 miliardi di euro allo Stato per far tornare i conti della spesa assistenziale, che con l’ultima legge di stabilità ha ricevuto circa 30 miliardi in dono e che si prepara a chiudere il bilancio 2018, secondo le previsioni certificate qualche giorno fa dal Civ, con un disavanzo di 7,5 miliardi, possa regalare viaggi ai pensionati?

Facendo un giro sui siti internet dei numerosi tour operator che si sono tuffati a pesce nel business della previdenza vacanziera e che offrono soggiorni da sogno in ogni anfratto del globo la risposta balza agli occhi. Ma se un ex operaio della Fiat pensasse di cogliere al volo l’opportunità, resterebbe deluso. La vacanza a spese dell’istituto di previdenza, infatti, non è per tutti.
È un privilegio che riguarda gli ex statali. Quelli che una volta erano iscritti all’Indpap, l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici la cui incorporazione nell’Inps ha provocato un dissesto contabile che non ha ancora esaurito i suoi effetti. Ed è proprio dall’Indpad che arriva la tradizione. Una volta si chiamava Valore vacanza, ed era riservato ai giovani. Poi il nome è cambiato in Estate Inpsieme. E da un paio di anni, per non farsi mancare nulla, è stato varato anche Estate Inpsieme Senior, destinato, appunto, ai pensionati.

IL BANDO
Anche aver lavorato per lo Stato non basta a garantire il risultato. La vacanza premio è infatti legata ad un bando a posti limitati che viene pubblicato nei primi mesi dell’anno. Per la stagione estiva 2018 (luglio, agosto e settembre) occorre affrettarsi, la possibilità di presentare la domanda telematica sul sito dell’Inps scade, infatti, il 26 marzo. In palio ci sono 1.000 posti disponibili per vacanze di 8 giorni e 7 notti e 2.000 per soggiorni di durata pari a 15 giorni e 14 notti. Poi c’è una quota riservata anche agli iscritti al  Fondo ex Ipost (i dipendenti delle poste). In questo caso i contributi disponibili sono 250 per viaggi di 8 giorni  e 7 notti e 600 per 15 giorni e 14 notti.
I fortunati verranno scelti sulla base di una graduatoria elaborata per ordine crescente di indicatore Isee, con una priorità d’accesso ai disabili assistiti dalla legge 104.
L’importo massimo di cascun contributo è di 800 euro per un soggiorno in Italia o all’Estero di otto giorni e sette notti e di 1.400 per un viaggio in Italia o all’estero di quindici giorni e sette notti. Tariffe non elevatissime a cui, però, le agenzie di viaggio si adeguano volentieri, pur di intercettare l’esercito di vacanzieri spesati dall’Inps.
A questo punto, l’unica cosa che resta da capire è chi paga. Anche perché non passa giorno senza che Boeri invochi ricalcoli contributivi, tagli agli assegni, contributi di solidarietà e allungamenti dell’età pensionabile per evitare il tracollo del sistema previdenziale. Ancora adesso l’adeguamento degli assegni al costo della vita non è totale e solo qualche anno fa abbiamo visto che lo Stato, per mancanza di soldi, ha evitato di restituire interamente ai pensionati le somme tolte attraverso il blocco delle rivalutazioni giudicato incostituzionale dalla Consulta. Insomma, i soldi per le pensioni sono pochi e, ci assicurano le esperti, saranno sempre meno.
Considerato il quadro, c’era proprio bisogno, per quanto nobile e meritoria l’idea, di buttare altri quattrini per far andare qualche anziano in vacanza? La realtà, sostengono dall’Inps, è che quei soldi non sono spillati a tutti i contribuenti, ma solo ad una parte. Le vacanze premio sono infatti pagate dal Fondo della gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, a cui sono iscritti 3,3 milioni di lavoratori. E il fondo è alimentato con lo 0,35% della retribuzione contributiva e pensionabile degli statali e con lo 0,15% della pensione degli ex dipendenti pubblici.

IL FONDO
Oltre alle vacanze il fondo eroga prestiti, conferisce borse di studio e fornisce altre prestazioni a carattere creditizio e sociale. Il tutto, ci tiene a sottolineare l’Inps, non sottrae soldi alle altre gestioni. Anzi, sarebbe pure in attivo. Nel 2015 ci sono state entrate contributive per 419 milioni, mentre le uscite per prestazioni istituzionali si sono fermate a 323 milioni.
Resta il fatto che  oltre 3 milioni di italiani sono obbligati a cedere una quota del proprio stipendio o della propria pensione per pagare le vacanze di 4mila anziani e 12mila giovani. E che l’Inps, mantenendo un unico bilancio, continua a recitare mille parti in commedia. Paga le pensioni sostenute dai contributi, paga quelle sociali a chi non ha mai versato un euro, elargisce bonus, eroga la cassa integrazione, tutte le misure a sostegno del reddito e ora fa anche il tour operator per i viaggi esotici.
Con le vacanze gratis forse l’Inps non ci perde, ma alla fine dell’anno i soldi per far quadrare i conti mancano sempre. Qualcosa che non funziona dovrà pur esserci.

© Libero