mercoledì 29 agosto 2012

Il flirt Merkel-Hollande ha tagliato fuori Monti

Un caffé volante e “informale” con José Manuel Barroso ieri sera e poi, oggi, la trasferta nella Berlino di Angela Merkel. Per proseguire la prossima settimana con il presidente francese Francois Hollande, in visita a Roma, e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, in occasione del Forum Ambrosetti a Cernobbio.

 Finita la pausa estiva, Mario Monti ricomincia la girandola di incontri europei. Obiettivo: ottenere l’aiuto anti-spread della Bce senza finire commissariato dalle autorità di Bruxelles. Missione difficile considerata la raffica di bordate partite dalla Germania all’indirizzo di Mario Draghi e dell’istituto centrale dopo che sono iniziate a circolare le ipotesi di un meccanismo automatico di soccorso attraverso un tetto allo spread stabilito pubblicamente o segretamente dalla Bce. Ma a rendere ancora più complicato il compito del presidente del Consiglio italiano c’è anche la ritrovata intesa tra Parigi e Berlino. Finita l’era Sarkozy sembra infatti che la cancelliera Merkel, dopo un po’ di attriti iniziali, sia riuscita a tessere di nuovo la tela con l’Eliseo. Anche alla luce degli scossoni interni che stanno facendo traballare la tenuta del governo tedesco.

Artefici del riavvicinamento sono i due ministri delle Finanze Wolfgang Schaeuble e Pierre Moscovici, che avrebbero deciso di avviare un gruppo di lavoro per mettere sul tavolo un ventaglio di proposte comuni da presentare all’Eurogruppo. Al di là dei nodi più scottanti della supervisione bancaria europea, della proroga degli aiuti ad Atene e della ricapitalizzazione delle banche spagnole, il terreno comune sarebbe quello di una maggiore integrazione europea accompagnata da una mutualizzazione del debito. Tema insidioso, su cui finora Berlino si è sempre mossa con molta cautela. Si tratta, sostanzialmente, di capire, quali e quanti poteri di controllo sulle politiche fiscali dei singoli Stati verranno conferiti ad organismi centrali europei.

Se Parigi e Berlino dovessero trovare un commpromesso, è chiaro che l’Italia si troverebbe di nuovo all’angolo. Nessuna tensione, c’è da scommetterlo, trapelerà oggi dal vertice tra Monti e Merkel. Anzi, ieri il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha voluto anticipare la visita del premier con dichiarazioni distensive. «L’Europa è un destino comune. Noi supereremo la crisi europea dei debiti solo camminando mano nella mano», ha detto Westerwelle. Fonti governative raccolte dallo Spiegel, però, raccontano un’altra realtà. Piuttosto che cedere sull’intervento della Bce, sembra che la Merkel stia cercando di disinnescare, o quantomeno limitare i danni, della bomba Italia attraverso metodi più sbrigativi e meno istituzionali. Subito dopo l’incontro con Monti la Merkel partirà infatti per una visita di due giorni a Pechino, nel corso della quale incontrerà il premier Wen Jiabao ed il capo dello Stato e del partito, Hu Jintao. E qui la cancelliera cercherà di ottenere un aiuto in sede di di Fondo monetario internazionale per risolvere la crisi dell’eurozona. Ma nel corso della sua visita la cancelliera parteciperà ad una cena con alti rappresentanti del mondo finanziario cinese. E quella sarà l’occasione, secondo quanto riporta il quotidiano Spiegel, per chiedere agli investitori di Pechino di acquistare titoli di Stato iataliani e spagnoli. Gli alti rendimenti, scrive lo Spiegel, renderebbero l’operazione attraente per i cinesi. Finora, però, malgrado le richieste pressanti anche del governo italiano, la Cina non si è mai sbilanciata più di tanto. La realtà è che adesso alla Merkel il soccorso del Dragone toglierebbe più di una castagna dal fuoco.

© Libero