martedì 14 agosto 2012

Operazione ferragosto: la Finanza a caccia di turisti

Come ogni ferragosto che si rispetti, da qualche anno a questa parte, accanto all'anguria e ai gavettoni ci sono anche gli immancabili ispettori del fisco. Tanto per allietare un altro po' un'estate in cui la maggior parte degli italiani, anche a causa delle tasse, si è dovuta accontentare di microvacanze all'insegna del risparmio. Da Reggio Calabria alle Cinque terre, da Como a Cagliari: i nuclei tributari della Guardia di Finanza nel fine settimana hanno di nuovo imperversato tra bancarelle, negozi ed esercizi di mezza Italia. I risultati sono sempre gli stessi. In barba ai blitz anti-evasione e alle dichiarazioni di guerra lanciate dal governo e dall'Agenzia delle Entrate la percentuale di commercianti che non emette scontrini è sempre consistente. Segno evidente che le strategie di controllo, malgrado la spettacolarità, restano inefficaci e che le tasse, malgrado le necessità contingenti dei conti pubblici, restano sideralmente troppo elevate.

Sta di fatto che l'operazione della Gdf, con personale in abiti civili, a Como ha portato alla scoperta di 56 violazioni su 106 esercenti controllati. Dall'inizio dell'anno sono così salite a 701 le irregolarità rilevate a fronte di 3.565 controlli, che hanno riguardato anche i venditori abusivi e il commercio di merce contraffatta. Nel corso dell'attività, sono stati svolti anche i normali servizi di routine, quali ad esempio i controlli dei conducenti di auto di lusso, al fine di verificarne la reale capacità contributiva. Stessa musica a Imperia, dove i controlli sono avvenuti ieri. Un parziale consultivo della giornata in materia di scontrini fiscali è di 20 controlli, che hanno portato a 10 violazioni per la mancata emissione, pari al 50% del totale.
Va un po' meglio alla Cinque terre, dove le Fiamme Gialle hanno effettuato un blitz tra Lerici e Riomaggiore riscontrando, su 87 commercianti controllati, 27 casi di irregolarità fiscali per mancato rilascio dello scontrino, pari al 30%. Questi numeri vanno ad aggiungersi alle 446 violazioni in materia di ricevute fiscali già individuate dalla Guardia di Finanza sul territorio dell'intera Provincia nei primi 221 giorni di quest'anno.

Batte tutti, però, la provincia di Reggio Calabria, dove il 72% degli esercenti sottoposti a controllo dalla Guardia di Finanza è risultato non in regola. Sono state 94 in numero assoluto le violazioni riscontrate, che si aggiungono alle 1.164 rilevate dall'inizio dell'anno per mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale. Nel corso dell'attività sono stati sequestrati anche 2.175 prodotti contraffatti o senza il marchio sicurezza CE. In totale, dall'inizio dell'anno, i prodotti sequestrati ammontano a 230.414.
Ancora da calcolare il «Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio» che interessa diverse aree della città di Cagliari e le principali località turistiche della Provincia, dove le Fiamme Gialle hanno effettuato verifiche fino alla serata di ieri. Pattuglie di finanzieri hanno eseguito controlli a tappeto sia sui fenomeni illeciti dell'abusivismo commerciale e della vendita di merci contraffatte sia sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali, sia sull' impiego di lavoratori in nero e irregolari. Gli obiettivi interessati dall'operazione della Gdf sono stati ristoranti, locali da intrattenimento, esercizi commerciali e venditori ambulanti nelle principali località turistiche della riviera cagliaritana, tra cui Villasimius, Costa Rei, Pula, Chia, Carloforte e l'isola di Sant'Antioco e nel capoluogo sardo nei luoghi della movida cittadina.

© Libero