venerdì 15 giugno 2012

La city americana licenzia Monti: forse è già il turno di un altro...

La stampa internazionale non molla più la presa. Finita ormai da tempo la luna di miele con il professore della Bocconi, non passa giorni senza che un prestigioso quotidiano estero si scagli contro Mario Monti. Ieri è tornato sull’argomento il Wall Street Journal, che sta bersagliando il governo tecnico ormai ininterrottamente.

E tra le righe delle solite critiche spunta anche per la prima volta un riferimento a un possibile successore, segno che lo scricchiolio del governo inizia a farsi sentire anche oltreconfine. L’articolo oscilla tra una finta stima nelle capacità del premier e la beffa pura e semplice. «Monti vuole la crescita, ma non può far passare le politiche per stimolarla». È questo lo «stallo delle riforme in Italia» che a giudizio del quotidiano finanziario statunitense condiziona la valutazione dei mercati sull’operato del governo Monti. Poi il Wall Street Journal passa direttamente allo sberleffo, scrivendo che dire, come fa Monti, «che la crescita è la prima preoccupazione» è «bello da sentire», ma «la questione è se Monti abbia qualche idea su cosa fare a questo proposito». Perché «non alzare l’Iva ad ottobre sarebbe un buon inizio, ma difficilmente questa misura potrebbe essere considerata una piattaforma per la crescita».

L’analisi poi, si fa più seria. «Gli italiani», scrive il Wall Street Journal, «continuano a pagare un tasso di imposizione fiscale ormai al 43% per redditi fino a 75.000 e al46%per coloro che dichiarano oltre i 300.000. Questo potrebbe aiutare a spiegare perché l’evasione fiscale è endemica in Italia». Parte di questo fenomeno, prosegue il quotidiano, «è legato all’attività criminale, ma soprattutto è riflesso del tentativo delle imprese oneste di evitare l’uomo delle tasse. Eppure mai il signor Monti parla di abbassare queste aliquote». Poi c'è l’articolo 18. Abbiamo applaudito, scrive il Wsj, «il signorMonti quando ha cercato di cambiare la legge. Ma da allora, tuttavia, si è solo ritirato in retromarcia di fronte all’opposizione parlamentare». Poi, dopo aver spiegato che Monti «ha appeso le sue speranze al prossimo vertice Ue», il quotidiano lancia un messaggio eloquente. I problemi dell’Italia non sono un mistero, scrive il quotidiano, ma «se c’è un politico in Italia che può raccogliere il sostegno per risolverli è un’altra questione». Una frase curiosa, che sembra fatta apposta per alimentare le voci che in questi giorni circolano con insistenza di tecnici che stanno scaldando i muscoli. Magari un altro prof, come Romano Prodi.
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