Sarà Gianni De Gennaro il nuovo presidente di Finmeccanica. Il Tesoro, che detiene il 30,2% delle azioni, ha designato ieri sera ufficialmente l’ex segretario con delega ai servizi segreti per la presidenza del gruppo di Piazza Monte Grappa e Alessandro Minuto Rizzo come consigliere. Le nomine saranno effettuate oggi nel corso dell’assemblea degli azionisti.
La scelta di De Gennaro, che circola da tempo con insistenza negli ambienti di governo e sarebbe sponsorizzata da un asse bipartisan che va dal premier Enrico Letta all’ex sottosegretario Gianni Letta (zio del presidente del Consiglio) fino al capo dello Stato Giorgio Napolitano, è stata in bilico fino agli ultimi giorni. Ad ostacolare la nomina ci sarebbe stata non tanto la direttiva emanata recentemente dal Tesoro per la selezione della cariche pubbliche quanto la legge Frattini, che impedisce a chi ha avuto cariche politiche, come De Gennaro che è stato sottosegretario con delega ai servizi del governo Monti, di ricoprire incarichi in aziende partecipate per i dodici mesi successivi alla fine dell’incarico. Secondo indiscrezioni questo aspetto sarebbe stato superato attraverso un’interpretazione elastica della norma. Il conflitto riguarda eventuali nomine in «società che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta». Quel «prevalentemente», malgrado l’orientamento dell’ad, Alessandro Pansa, di concentrare l’attenzione sul business della difesa e dell’aerospazio, anche attraverso la cessione delle attività nell’energia (Ansaldo) e nei trasporti (Breda), non è stato ritenuto applicabile a Finmeccanica. A supportare la decisione del Tesoro, come si legge in una nota, c’è un parere dell’Antitrust del primo luglio, che rileva «l’assenza di incompatibilità».
Ma a frenare la nomina ci sarebbero state anche valutazioni di carattere politico. Un buona fetta del Pd avrebbe infatti preferito che la scelta fosse caduta sull’attuale ad di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini. Poco gradito, però, a Pansa. Resta ora da capire quanto spazio avrà De Gennaro. L’ipotesi è che al neo presidente possano essere conferite le importanti deleghe sulle strategie, che di fatto affiderebbero all’ex capo della Polizia il timone del gruppo.
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