giovedì 30 aprile 2015

Confalonieri sfida Google: ora paghi

Tra la girandola di indiscrezioni sulle manovre di Sky e Vivendi, le ipotesi di sinergie con Telecom, le mosse future sul satellite, le polemiche per RaiWay e l’approvazione del bilancio, a Cologno Monzese c’è spazio anche per un inconsueto appello a Matteo Renzi. «Google, Facebook e Amazon, per non fare nomi, non pagano tasse in Italia: i Paesi europei stanno reagendo, è una sveglia anche per noi e il nostro governo», ha detto Fedele Confalonieri a margine dell’assemblea di Mediaset che ieri ha dato il via libera al suo settimo mandato.

L’augurio del presidente è che dopo tanto parlare sul progetto di tassazione alla fonte l’esecutivo «faccia seguire i fatti». Anche perché, ha proseguito, «Mediaset vuol dire contenuti, informazione ed editoria italiani: non è poco in un Paese che vede con ritmo impressionante finire in mani straniere i pezzi migliori del suo panorama economico». Parole che si riallacciano al tema su cui da giorni sono puntati tutti i riflettori: la possibile cessione di una quota del gruppo. Il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi è stato categorico. «Il controllo di Mediaset non è in discussione», ha detto, aggiungendo, però, che con Vivendi «i rapporti sono ottimi e gli ambiti di possibili collaborazioni tantissimi». Quanto a Sky, il manager ha confermato il vertice di lunedì scorso ad Arcore con il padre Silvio, Rupert Murdoch e suo figlio Lachlan. «Incontri di questo genere sono nella norma. Su Premium siamo aperti a partnership di minoranza, ma a loro potrebbero interessare?», si è chiesto Pier Silvio, ribadendo che i diritti per la champions saranno «un’esclusiva assoluta». Stessa smentita è arrivata sull’ipotesi che il Biscione, nella fase di rimodulazione dell’azionariato Telecom, possa entrare nel capitale di società di tlc, magari con uno swap proprio con Vivendi: «Oggi questo tema non esiste». Un’alleanza a tre con i francesi e Telecom, invece, è uno «scenario di fantafinanza». L’unica notizia fondata, ha spiegato Confalonieri, è quella sull’interesse asiatico per il Milan. »Quest chi l’è vera», ha detto riferendosi all’offerta del broker thailandese Bee Taechaubol, che ieri sera ha incontrato ad Arcore Silvio Berlusconi.

Novità in vista per Mediaset, comunque, ci sono. Dall’inizio del 2016, ha annunciato Pier Silvio Berlusconi, ci sarà «un’offerta pay di contenuti pregiati sul satellite». In ogni caso, ha spiegato il presidente Mediaset, la galassia Fininvest «è sana, solida e pronta a cogliere nuove opportunità di sviluppo». Come hanno dimostrato «le mosse su Rcs Libri e RaiWay». E qui Confalonieri non ha perso occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Contro l’Opas di Ei Tower, ha detto, «c’è stato un fuoco di sbarramento», ma quando «le polemiche si saranno placate il progetto di un’unica infrastruttura per il segnale tv tornerà in primo piano. E noi ci saremo». Nel frattempo, l’assemblea  ha approvato il bilancio 2014, con un risultato netto di 23,7 milioni, e la distribuzione di un dividendo di 0,02 euro ad azione. Tra i segnali positivi l’ad Giuliano Adreani ha sottolineato la frenata del calo della  pubblicità, che nel primo trimestre è scesa dell’1,6%: «Molto meglio del mercato».

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