venerdì 27 marzo 2015

Bankitalia sceriffo delle polizze. La Consob perde il primo pezzo

Si stringe l’assedio sulla Consob. Mentre il governo, a nove mesi dal ripristino del collegio a 5 membri, ha finalmente avviato la procedura per la selezione dei due posti vacanti che affiancheranno l’attuale presidente Giuseppe Vegas e i commissari Paolo Troiano e Anna Genovese, Bankitalia scende in campo per mettere un altro tassello nel progetto dell’authority unica già avviato sotto il governo Monti con il passaggio della vecchia Isvap (ora Ivass) sotto il controllo di Via Nazionale.
Terreno dello scontro è la bozza di decreto legislativo sul recepimento della direttiva Ue Solvency II.

Un provvedimento, ora all’esame di Camera e Senato per i pareri di rito, che ridisegnerà tutte le regole del sistema assicurativo nazionale in vista dell’entrata in vigore, dal 2016, della nuova vigilanza comunitaria. Piuttosto che dilungarsi troppo sulle minuzie tecniche Consob e Ivass (guidata dal dg di Bankitalia Salvatore Rossi) hanno preferito incrociare le lame sulle polizze vita a contenuto finanziario. Si tratta dei prodotti unit e index linked (Ramo III) e di quelli a capitalizzazione (Ramo V) che nel 2005 la legge sul risparmio, proprio per la loro particolare natura, ha affidato alle cure della Consob togliendoli dalla vigilanza diretta dell’authority di controllo sulle compagnie assicurative. Ora l’Ivass (e cioè Bankitalia) vuole riprendersi il maltolto. «È opportuno», ha spiegato Rossi in audizione, «che la vigilanza su tutti i prodotti assicurativi sia riunificata in capo all’Ivass». Non si tratta, si è difeso il dg di Bankitalia, di interessi «corporativi», ma della «persistente discrepanza fra norme europee e nazionali» che «metterebbe l’Italia in seria difficoltà e accrescerebbe i costi per le imprese».Per questo motivo l’authority ha chiesto ufficialmente al governo «di riconsiderare lo stralcio di competenze a suo tempo previsto dalla legge sul risparmio».

Tutt’altra la tesi della Consob, su cui da tempo, come riferito anche da Libero, circolano progetti di scioglimento e confluenza in Bankitalia. Sia il direttore generale Angelo Apponi, sia la responsabile Divisione intermediari Tiziana Togna hanno sottolineato che la divisione delle competenze è dovuta alla natura prettamente finanziaria di tali prodotti e segue un «modello di particolare efficienza assimilabile a quello esistente in molti Paesi europei come Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio». Per questo la Consob chiede addirittura un rafforzamento della legge sul risparmio disponendo una «comptenza esclusiva» su tutte le polizze finanziarie emesse dalle assicurazioni, comprese alcune di Ramo I ancora sotto il controllo dell’Ivass.
Il duello tra le authority può sembrare una battaglia di retroguardia. In realtà, i prodotti assicurativi «linked» rappresentano uno dei bottini più ricchi di tutto il settore del risparmio, su cui le compagnie stanno spingendo molto. Essi permettono infatti di scaricare i rischi sui clienti alleggerendo le società sul fronte degli obblighi patrimoniali resi più. Per avere un’idea a gennaio le unit linked hanno raccolto da sole 1,8 miliardi, il 21% di tutto il Ramo Vita, con una crescita del 94% rispetto all’anno precedente.

© Libero