sabato 20 agosto 2011

Ultima idea: vendere caserme e uffici pubblici


Mentre spunta la carta dismissioni, che porterebbero liquidità immediata, si rafforza l’asse tra i frondisti del Pdl e l’Udc su alcuni punti da inserire in manovra. In particolare, la convergenza sembra puntare dritta su province, che verrebbero abolite, e quoziente famigliare, che consisterebbe in una rimodulazione del contributo di solidarietà per chi ha figli a carico.

Alla trattativa con la fronda liberale del Pdl sta lavorando lo stesso segretario, Angelino Alfano, che martedì, prima dell’inizio della discussione sul testo in commissione Bilancio del Senato, incontrerà i parlamentari dissidenti della maggioranza per concordare gli emendamenti. Su molti temi, dalle pensioni alle province, fino all’Iva, ci sarebbe anche il sostegno di Silvio Berlusconi, che deve, però fare i conti con l’ostinazione dei leghisti. Ed è qui che entra in gioco il collegamento con Pier Ferdinando Casini, che anche ieri ha ribadito il suo appoggio a modifiche che riguardino enti locali e quoziente famigliare. Il coinvolgimento dell’Udc produrrebbe un allargamento della maggioranza che spunterebbe le armi alla Lega.
Su famiglia e province, ieri, è arrivato il via libera di Gianfranco Rotondi. «Considererò con favore gli emendamenti favorevoli a politiche di difesa della famiglia», ha detto il ministro dell’Attuazione del programma, aggiungendo che «con l’abolizione totale delle province le cose possono andare meglio». Mentre sul quoziente famigliare c’è l’apertura del capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, il quale, ha indicato il punto tra quelli su cui avviare una «seria riflessione». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha addirittura annunciato un emendamento per abbassare la soglia del prelievo del contributo di solidarietà a 80mila euro per chi non ha figli a carico ed esentare così le famiglie numerose.
Tra le modifiche alla manovra su cui la maggioranza sta riflettendo, secondo Cicchitto, ci sono anche le dismissioni del patrimonio pubblico, in particolare caserme e uffici pubblici. La misura potrebbe essere giocata durante l’iter parlamentare come ultima carta se saranno necessarie nuove risorse. Al fronte di chi sarebbe favorevole ad un aumento dell’Iva per ammorbidire le altre voci ieri si è aggiunto anche Pippo Gianni, coordinatore vicario del Pid. «L’aumento di un punto», ha spiegato, «non ammazza i settori interessati, ma consente di ottenere 5-6 miliardi che possono essere destinati ai Comuni».


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