mercoledì 27 agosto 2014

Forse è la volta buona che tagliano le partecipate

Qualcosa si muove, seppure ancora con un alto grado di evanescenza, sul fronte della spending review. A pochi giorni dall’atteso Cdm sullo sblocca Italia, previsto per venerdì, Carlo Cottarelli ha deciso di incrementare un po’ l’assai scarna presentazione di documenti sul sito di Revisione della spesa snocciolando tutti i numeri delle società partecipate.

Nulla di nuovo, come spiega lo stesso commissario e come si può facilmente constatare leggendo Libero del 17 agosto, «ma solo un’elaborazione di quanto disponibile». Inedite o no. Le cifre fanno impressione. Su 5.264 società censite ben 1.424 (una su quattro, oltre il 27%) viaggia con un rendimento sul capitale (Roe) negativo. I dati, viene sottolineato, si riferiscono al solo 2012 per cui «occorre attenzione». Nel dettaglio, per le società con patrimonio fino a 10mila euro risultano non redditizie ben 67 su 130, tra quelle con patrimonio compreso tra 10mila e 100mila euro viaggiano in rosso 337 su 1.182. Per le partecipate con patrimonio compreso tra 100mila e 1 milione di euro sono in affanno 408 su 1.162. Sopra il milione, invece, hanno un Roe negativo 612 su 2.290. Ma non è tutto, perché ci sono anche 143 società, pari al 2,7% del totale delle partecipate, che presentano valori negativi. I maggiori sbilanci sono per Cmv, partecipata del comune di Venezia, che presenta un patrimonio negativo per 20,3 milioni. Subito dietro due partecipate del Campidoglio. Fiera di Roma, che viaggia a -15,7 milioni e la Cotral a -14,9 milioni. E il bello deve ancora venire: 1.075 aziende, infatti, a due anni di distanza, non hanno ancora reso disponibili i bilanci 2012, altre 1.242 non sono operative (tra queste alcune sono in liquidazione) e non si sa neanche se abbiano o meno i consigli di amministrazione.

I numeri sono eloquenti. Resta da capire, però, se qualcuno a Palazzo Chigi abbia intenzione di utilizzarli concretamente per procedere a quella sforbiciata promessa delle municipalizzate da 8mila a 1.000, con un risparmio di circa 3-4 miliardi. Secondo alcune indiscrezioni, che bisognerà verificare venerdì, il ministero dello Sviluppo economico sarebbe pronto a portare sul tavolo del Cdm una serie di misure che riprendono il piano Cottarelli per la razionalizzazione delle partecipate locali. L’ipotesi sarebbe uscita anche dal vertice di lunedì tra Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan. Secondo il progetto originario il governo avrebbe dovuto procedere in due tappe. Un primo taglio, da 1 miliardo, venerdì. Il resto con la legge di stabilità, che dovrà essere varata entro metà ottobre. Invece, per rastrellare fondi necessari per far ripartire i cantieri e rinnovare l’ecobonus al 65% per il risparmio energetico (si parla anche di estenderlo ad alberghi e imprese), i due avrebbero deciso di premere sull’acceleratore.
Una tesi in parte confermata anche da Maurizio Lupi. In risposta ad una serie di indiscrezioni che parlano di mancato finanziamento dei pacchetti dello sblocca Italia legati alla casa e alle infrastrutture, il ministro dei Trasporti ha spiegato dal Meeting di Rimini che «i tecnici stanno lavorando per individuare le coperture», aggiungendo che «il provvedimento di venerdì e la legge di Stabilità viaggiano parallelamente e può essere che una parte delle coperture sia anticipata, per non lasciare scoperti questi quattro mesi, e un’altra parta dal 2015».

© Libero