giovedì 10 dicembre 2015

La Fiom ha paura del Papa: sciopero revocato

Dopo mesi di proteste, scioperi bianchi, boicottaggi, incidenti e continui disservizi, solo un «miracolo» avrebbe potuto evitare intoppi nei trasporti della Capitale durante il Giubileo. A rompere la tregua sindacale prevista per l’evento, prospettando uno scenario devastante di metro in tilt e città paralizzata, è stata, manco a dirlo, la Fiom Cgil, che solo qualche giorno prima dell’apertura della Porta Santa ha pensato bene di proclamare uno sciopero non di qualche ora, ma di un’intera settimana: dal 9 al 16 dicembre. Una decisione volta chiaramente a gettare scompiglio nel momento più delicato per la Capitale, considerato che la vertenza va avanti da circa un anno, e rientrata solo in serata dopo le minacce del prefetto Franco Gabrielli di precettare tutti.


Ad incrociare le braccia sarebbero stati gli oltre cinquanta dipendenti della Caf Italia, che operano presso i due depositi dell’Atac a Magliana e Osteria del Curato. Si tratta di tecnici specializzati che si occupano della manutenzione e della riparazione dei treni (costruiti dalla società spagnola Caf) che viaggiano lungo le linee della metropolitana di Roma e del Lido. Dopo che l’azienda di trasporti della Capitale, si legge nel comunicato della Fiom, «ha deciso di riportare al proprio interno le attività di manutenzione finora svolte dai lavoratori Caf, la società ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, rifiutandosi persino di discutere la possibilità di ricorrere agli esodi volontari e alla ricollocazione in altri cantieri operanti sul territorio nazionale».

La prospettiva di avere la metropolitana in tilt all’indomani dell’avvio del Giubileo ha fatto saltare sulla sedia il Garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, che ha subito chiesto «la revoca» dell’iniziativa, sostenendo che «dal documento di proclamazione emergono diffuse violazioni della legge». L’elenco è lunghissimo: «Mancato rispetto del termine di preavviso; eccessiva durata della prima azione di sciopero; mancata predeterminazione delle modalità; mancata garanzia delle prestazioni indispensabili; mancato rispetto dell’intervallo minimo tra scioperi». Motivi sufficienti per consentire a Gabrielli di usare le maniere forti: «Lo sciopero è illegittimo, se non c’è la revoca precetteremo». E alla fine la revoca è arrivata. La protesta rientra, ha fatto sapere la Fiom, «ci hanno comunicato l’apertura di un tavolo di confronto con il Comune di Roma, Atac e l’azienda Caf sul futuro dei lavoratori». La prima riunione è prevista per domani.

Sullo sfondo restano i guai infiniti dell’azienda del trasporto locale, la cui gestione negli ultimi mesi dell’amministrazione Marino è scivolata nel caos più totale. L’azienda, i cui vertici dimissionari sono in carica solo per approvare il bilancio, si è difesa spiegando che l’internalizzazione, «decisa in applicazione del piano industriale, oltre a generare a regime risparmi per circa 5 milioni di euro annui, consente all’azienda di provvedere alla necessità manutentive in proprio e in un percorso di valorizzazione delle maestranze interne, con conseguenti notevoli benefici per il servizio e di conseguenza per la città».

Giustificazioni che non spiegano, però, come si è arrivati a questo punto. Secondo il M5S di Roma bisogna ringraziare ancora una volta il Pd e la giunta Veltroni, «responsabile di aver instaurato anni fa un accordo con la Caf del tutto controproducente per il bilancio e l’amministrazione del Comune di Roma». In realtà la Caf è solo la punta dell’iceberg del fallimento dell’operazione Ogr, (Officine grandi revisioni) nata nel 2006 (sotto Veltroni) con un forte investimento finanziario e chiusa nel 2014, con la reinternalizzazione dei servizi, dopo 3 revisioni e 6 milioni buttati. Lo stesso Pd, che si è battuto per smantellare l’Ogr, oggi, per bocca di Stefano Pedica, si augura che, «dopo tanto spreco di denaro pubblico, si riesca finalmente a mettere in piedi un vero servizio di manutenzione interna, perché la pazienza dei romani è davvero finita».

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