martedì 18 agosto 2015

Renzi chiede alla Merkel il permesso di tagliare le tasse

«Fammi controllare lo spread». Malgrado i temi delicati e impellenti che viaggiano sull’asse Roma-Berlino in vista dell’aggiornamento del Def di metà settembre, i tempi strettissimi imposti dalla Cancelliera hanno lasciato a Matteo Renzi solo lo spazio per qualche battuta. Anticipata di un giorno e contingentata, la visita di Angela Merkel all’Expo di Milano è iniziata alle 17.30 con le foto di rito davanti all’ingresso del Padiglione Zero. Schierati, oltre al ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, anche il marito del premier tedesco, Joachim Sauer, e la moglie di Renzi, Agnese, che per l’occasione ha indossato un abito rosso. Giacca azzurra e pantaloni bianchi, invece, per la Merkel, che ha voluto mantenere informale l’atmosfera della trasferta.

Che l’interesse del premier fosse quello di battere cassa, chiedendo il sostegno della Germania ad un ulteriore allentamento dei vincoli europei sui conti pubblici italiani, lo si era capito fin dalla mattina, leggendo le due interviste piazzate ad hoc dal responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, e dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, rispettivamente su Stampa e Corriere. Entrambi in pressing su Bruxelles per recuperare le risorse necessarie a finanziare la manovra da 25-30 miliardi. Chiaro il messaggio alla Cancelliera: il primo ha spiegato che c’è spazio per ottenere dalla Ue «margini aggiuntivi» sul deficit, il secondo che l’Italia è nella condizione di «chi ha diritto alla flessibilità», anche se resta da vedere «quanta ne otterrà».
Al Padiglione Zero il premier ha tentato di rompere il ghiaccio fingendo di voler controllare lo spread su un monitor con gli andamenti delle materie prime. Poi, sul dopo Expo, ha spiegato: «Siamo stati in tempo per l’esposizione lo saremo anche per il futuro».

Ma la Merkel si è limitata a dire «l’Expo mi piace» e a fare una lunga passerella tra la folla. Il suo arrivo ha provocato un assalto di visitatori al padiglione tedesco, che ha costretto il servizio d’ordine a creare un cordone intorno all’edificio. Dopo una breve sosta a Piazzetta Alto Adige, il gruppo si è poi trasferito a piedi verso Palazzo Italia, dove la Cancelliera e il premier sono stati accolti anche da fischi e qualche «buu» da parte dei visitatori in coda.
La serata si è conclusa con una cena privata sulla terrazza di Peck durata circa un’ora e mezza. E’ qui che il premier sperava di inserire nel menù anche la questione che più gli sta a cuore: dove trovare i soldi per tagliare le tasse e scongiurare l’aumento delle accise previsto dalle clausole di salvaguardia. Le coperture finora sono limitate ai 10 miliardi di spending review ancora sulla carta e ai risparmi eventuali (4-5 miliardi) prodotti dallo spread. Il resto è affidato alla ipotesi di alzare il più possibile l’asticella dell’1,8% del deficit/pil previsto per il 2016 e raddoppiare il bonus già ottenuto dalla Ue di circa 6 miliardi. Ma la Merkel è sembrata più interessata ai paccheri con gamberi rossi e zucchine e all’ombrina al vapore di agrumi preparati dallo chef Vigotti. La cena si è prolungata fin quasi alle 21,  solo per la voglia della Cancelliera di vedere lo show dell’Albero della vita. Renzi, ovviamente, si è detto «molto soddisfatto».

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