sabato 29 novembre 2014

Lupi: "Non passerà mai la legge che blocca gli sgomberi"

«Chi occupa abusivamente deve andarsene», ha spiegato ieri il governatore leghista Roberto Maroni, annunciando che la giunta della Regione Lombardia «ha stanziato mezzo milione di euro da assegnare all’Aler di Milano per effettuare gli sgomberi e sostenere il principio di legalità».
Soldi che potrebbero essere inutili. Quella legalità di cui parla l’ex segretario del Carroccio è appesa al filo di un decreto attuativo che, come riferito ieri da Libero, spianerebbe la strada ai «ladri di case» e che il premier Matteo Renzi, se volesse, potrebbe approvare anche domani.



Dal 5 maggio scorso è infatti in Gazzetta Ufficiale una legge, la 67 del 28 aprile 2014, che delega il governo ad adottare uno o più decreti per la riforma della disciplina sanzionatoria dei reati e per la contestuale introduzione di sanzioni amministrative e civili.
Tale riforma, come si legge nell’articolo 2, è ispirata ad alcuni ben precisi «principi e criteri direttivi». Tra questi, comma 3, c’è anche «l’abrogazione dal codice penale» dei reati previsti dagli articoli 631, 632 e 633. Il primo riguarda «l’usurpazione», il secondo «la deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi» e il terzo, udite udite, «l’invasione di terreni o edifici». Articolo, questo, che punisce con la reclusione fino a due anni, «chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne profitto».

Il testo è chiaro. Il senso politico un po’ meno. Nelle stesse settimane in cui la delega andava in porto, infatti, il Parlamento dava il via libera al decreto per l’emergenza abitativa (il cosiddetto Piano casa) firmato dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Un provvedimento che contiene un robusto giro di vite contro le occupazioni abusive e a cui più volte nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha fatto riferimento per dimostrare «l’inflessibilità» del governo contro il fenomeno.
Lupi non ha cambiato idea. Anzi. Sembra pronto a dare battaglia. «Nessuna depenalizzazione», spiega a Libero, «c’è una norma molto chiara, la legge 80 approvata nel maggio scorso, che sancisce che chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi, né può partecipare a procedure di assegnazione di alloggi IACP per 5 anni. Il ministero dell’Interno sta dando concreta attuazione a questa lotta all’abusivismo».
Quanto alla pistola carica sul tavolo di Palazzo Chigi, il ministro è categorico: «Nessun decreto attuativo della legge delega e che preveda la depenalizzazione del reato di occupazione abusiva passerà mai in Consiglio dei ministri».

Malgrado le rassicurazioni, però, c’è chi non si fida. A Milano, dove il fenomeno delle occupazioni abusive delle case popolari nelle ultime settimane è diventato una vera e propria emergenza, le opposizioni sono sul piede di guerra. «Con la legge delega del 67», ha tuonato ieri Riccardo De Corato, vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, «Renzi e Alfano si sono piegati alla sinistra e ai centri sociali, togliendo ogni speranza a quelle famiglie oneste che pagano l’affitto, che seguono le liste d’attesa e che non vogliono sentirsi minacciate in casa loro. Ci sarà il far west».
Preoccupate anche le associazioni di categoria «Già oggi», spiega il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, «l’occupazione violenta delle abitazioni viene punita solo nei casi più gravi. L’eliminazione del reato sarebbe un grave errore perché farebbe venir meno un importantissimo effetto deterrente». In altre parole, «si aprirebbero le cateratte».

© Libero