giovedì 5 agosto 2010

Telecom chiude l’accordo. I sindacati firmano 3.900 esuberi

Mentre si apre il fronte Unicredit, per gli esuberi di Telecom c’è invece l’accordo. Al termine di una maratona negoziale durata oltre venti ore, governo, azienda e sindacati (Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl) hanno trovato la quadra e raggiunto un’intesa che prevede 3.900 uscite, tutte volontarie, contro gli oltre 6.800 esuberi previsti dal piano triennale. La vicenda, che era cominciata sotto i peggiori auspici a metà luglio con l’avvio delle procedure di licenziamento per 3.700 dipendenti, si conclude ora con la soddisfazione di tutte le parti in causa.
Nessuno, infatti, verrà licenziato unilateralmente, così come sembrava all’inizio. I 3.900 che verranno invitati a lasciare l’azienda da qui alla fine del 2012 lo faranno solo su base volontaria: di questi, 3.700 sono nuovi esuberi, mentre 200 sono «rimanenze» del triennio 2008-2010. L’accordo prevede poi una sorta di rete d’emergenza per i lavoratori meno tutelati, fatta di corsi di formazione per la ricollocazione professionale all’interno dell’azienda e di contratti di solidarietà: ne beneficeranno 1.100 lavoratori non coperti da ammortizzatori sociali, 450 dipendenti della controllata Ssc e 470 addetti del servizio di informazioni abbonati 1254, che si trovano già in queste condizioni e che usufruiranno di un rinnovo di due anni. È infine prevista la possibilità di riallocare i 40 lavoratori ex Tils nel gruppo.
Nell’arco del triennio, inoltre, Telecom si impegna a non effettuare societarizzazioni o esternalizzazioni per le attività di Customer Operations, e nemmeno l’esternalizzazione di attività informatiche o di staff. «L’accordo è un segnale di maturità da tutte le parti: sindacato, azienda e governo», ha commentato con soddisfazione il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, che con Maurizio Sacconi era subito sceso in campo con la convocazione del tavolo all’indomani dell’invio delle prime lettere di licenziamento. E anche il ministro del Lavoro ha parlato di «buona notizia, anche perché solo poche settimane fa c’era un quadro diverso con licenziamenti unilaterali».
In una fase in cui non si contano più gli accordi separati, quello su Telecom vede invece la firma di tutte le sigle. Secondo la Cgil «la forte tenuta unitaria del sindacato è stata fondamentale per il risultato raggiunto», mentre la Cisl parla di «grande conquista del sindacato». A giudizio della Uil l’intesa segna il ritorno a un «buon sistema di relazioni industriali» e l’Ugl parla di «accordo che rimette al centro il lavoratore». Per l’azienda, infine, l’ad Franco Bernabè ha dichiarato che «la firma dell’accordo, che realizza interamente gli obiettivi di efficienza previsti nel piano, garantisce il rispetto e la tutela dei lavoratori». Positiva anche la reazione della Borsa (+1,84% a 1,05 euro), che intanto guarda anche al cda di domani con i conti del semestre: secondo gli analisti il gruppo telefonico archivierà ricavi per oltre 13 miliardi (-5%) e un utile netto pari a 1,1 miliardi (+14%).

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