mercoledì 4 agosto 2010

Nuove quotazioni. Alla Borsa cinese valgono 90 miliardi

La crisi? Un ricordo lontano. È questa la sensazione che si ha guardando i numeri impressionanti ottenuti dai collocamenti in Borsa negli ultimi mesi. La raccolta delle Ipo globali a luglio ha spiccato un balzo tale che ha riportato le cifre ai livelli precedenti al collasso dei mercati finanziari. Secondo i calcoli effettuati da Reuters nel mese scorso la somma a livello mondiale ha raggiunto quota 30,5 miliardi di dollari, il massimo dal novembre 2007.
Fino a tutto il 2009 le Ipo erano in genere rimaste sotto il cono d’ombra delle emissioni secondarie, molte delle quali effettuate da banche spinte ad aumentare il capitale dalla pressione degli enti regolatori. Nel 2010 il cambio di rotta. Secondo i dati raccolti da Ernst & Young per i primi sei mesi dell’anno in debutti in Borsa sono letteralmente esplosi. Se il primo semestre dell’anno passato si era concluso a livello globale con 134 operazioni per un valore complessivo di raccolta di 11,8 miliardi di dollari, quello del 2010 ha visto crescere i collocamenti a 575 (290 nei primi tre mesi, 285 nei secondi tre) e la raccolta arrivare fino a quota 98,2 miliardi di dollari.
Le aree più interessanti da un punto di vista delle Ipo sono state nel secondo trimestre, oltre alla Cina, che primeggia con 172 operazioni e 35,4 miliardi raccolti (153 operazioni e 25,3 miliardi nei primi tre mesi), gli Stati Uniti, con 33 operazioni e 4,7 miliardi, la Polonia, con 16 operazioni e 4,1 miliardi, l’India, con 7 operazioni e 2,8 miliardi, ed infine la Spagna, con 3 operazioni e 1,9 miliardi.
A fare la parte del leone nel balzo di luglio è ancora una volta la Cina. Il collocamento sui listini azionari di Hong Kong e Shanghai della Agricultural bank of China, la quarta banca al mondo per capitalizzazione dopo Icbc, China Construction Bank e Hsbc, ha raccolto 22,5 miliardi di dollari, un nuovo record a livello planetario.
Se nel mondo è tornato l’appetito per il rischio, da noi la fame ancora scarseggia. Il mercato italiano ha visto per il momento un solo collocamento, e ne attende altri due, Enel Green Power e Fideuram, nella seconda metà dell’anno.

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