Può sembrare incredibile, con una disoccupazione all’8,6%, ma in giro per l’Italia ci sono ancora migliaia di posti di lavoro vacanti che nessuno riesce a coprire. Il dato paradossale continua a spuntare nelle statistiche sul mondo del lavoro realizzate dal sistema Excelsior di Unioncamere. Anche nel primo trimestre del 2011 le imprese faticano a reperire circa un terzo dei lavoratori necessari a mandare avanti la propria attività. Per la precisione, sulle 88.600 assunzioni non stagionali previste la media dei posti “difficilmente occupabili” è del 28%. Percentuale che sale al 34,6% nel caso dei tecnici dell’industria e delle costruzioni e dei disegnatori tecnici. Molta richiesta non soddisfatta (il 29,3%) risulta anche tra i tecnici paramedici e gli operatori sanitari o tra i tecnici del marketing, delle vendite e della distribuzione commerciale (33,4%).
Ma sfogliando il rapporto Excelsior ci si imbatte in dai ancora più bizzarri. Tra le professioni introvabili ci sono infatti i parrucchieri e gli estetisti (61,7%), ma anche i cuochi e i camerieri (28,5%) o gli operai specializzati nelle costruzioni (38,8%). «Dai dati diffusi da Unioncamere emerge una notevole quantità di mestieri cercati dalle aziende e non trovati», sottolinea il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, spiegando che «la carenza di professionalità frena la crescita e mortifica la possibilità di incremento dei fatturati aziendali». In cima alla classifica delle professioni più richieste ci sono gli operai specializzati, che da soli, con 26.100 assunzioni previste, rappresentano il 29,5% del totale. A seguire, con il 23% (circa 20mila unità) ci sono i profili più qualificati delle professioni intellettuali, scientifiche e tecniche e dirigenziali.
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