mercoledì 2 marzo 2011

A Brindisi la prima centrale Enel a emissioni zero

L’obiettivo è quello di «arrivare ad emissioni zero in tutte le produzioni di energia da combustibile fossile». Sarebbe il classico uovo di Colombo, che spegnerebbe in un sol colpo tutte le polemiche sull’ambiente e permetterebbe all’intero pianeta, ma soprattutto all’Italia, di continuare a produrre elettricità dal carbone. La strada è lunga, ma il traguardo non è surreale. Anzi. Ieri a Brindisi, presso la centrale Federico II di Cerano, l'ad dell'Enel, Fulvio Conti, ha inaugurato il primo «impianto pilota», che, nell'ambito di un accordo con Eni, prevede trasporto e stoccaggio della co2 «catturata» in Puglia e in Emilia Romagna, presso il sito di Cortemaggiore. Si tratta del primo passo concreto verso una tecnologia che potrebbe rivoluzionare la produzione di energia. L'Europa ha sostenuto il progetto con un finanziamento di 100 milioni. Il passo successivo sarà Civitavecchia e tutte le centrali dell’Enel, fino ad arrivare alle aziende energivore, le più colpite dai vincoli europei per limitare le emissioni nocive nell’atmosfera.

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