sabato 22 ottobre 2011

Piccole Emma crescono. I giovani di Confindustria chiedono un altro premier

I politici non ci sono, ma la politica non è mai stata così presente. Dal palco dei giovani industriali riuniti per la tradizionale kermesse di Capri, il presidente Jacopo Morelli denuncia «l’inerzia che acuisce la crisi», «la mancanza di leadership che sappia guidare», «l’incapacità di passare dal dire al fare», in un discorso paradossalmente tutto rivolto agli assenti. A quei ministri lasciati per la prima volta fuori dalla porta con un gesto che voleva essere di rottura e di cambiamento ma che, alla fine, non ha fatto altro che focalizzare ancora di più l’attenzione dei giovani imprenditori sul duello con la politica piuttosto che sulle iniziative concrete per aiutare il Paese ad uscire dal pantano che molti questa volta si aspettavano.

Certo, Morelli sottolinea l’esigenza di allungare l’età pensionabile. Proponendo di fissare l’asticella a 70 anni scommette sulla possibilità di raddoppiare il Pil in 20 anni e propone di inserire nella Costituzione il principio di equità generazionale. Ma le parole del giovane presidente che attacca a testa bassa le «pratiche scellerate» di una politica che basa la sua azione «solo sul consenso immediato» non sembrano così diverse da quelle che rimbalzano da Bolzano, dove Emma Marcegaglia non ha perso l’occasione del forum italo-tedesco per lanciare le solite bordate contro il governo che ancora nicchia sul decreto sviluppo.
I timori principali sono però rivolti al vertice Ue di domani. Anche in questo caso, «il tempo è scaduto». Per una Europa «sull’orlo del baratro» servono subito «decisioni serie e concrete», ha tuonato la leader degli industriali annunciando un «messaggio forte» a governi e Commissione Ue, che sarà tradotto subito in un documento comune con la Bdi (la Confindustria tedesca) prima che i rappresentanti dell’Unione si incontrino. Quello che le imprese lanciano all’Europa è un modello di cooperazione concreto, di «impegno propositivo sulle soluzioni da mettere in campo per arginare l’eurocrisi», l’opposto delle divisioni tra Paesi, delle scelte dei governi «dettate dalla ricerca del consenso e di un ritorno elettoralistico».
Ed ecco allora che la kermesse dei giovani senza politici acquista un senso nell’ottica di un cambio di passo della presidente. Archiviato il dialogo con il governo italiano, che non fa e non risponde, la Marcegaglia sfrutta il sostegno dei colleghi tedeschi per rivolgersi direttamente alle istituzioni europee. E l’affondo, con ogni probabilità, arriverà proprio oggi da Capri, a poche ore da un vertice internazionale dove si litigherà su tutto tranne che sulla necessità che l’Italia si dia una mossa sulle riforme. Proprio come chiede Emma.

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