mercoledì 5 ottobre 2016

Il 25% degli aiuti di Stato va ai tedeschi

Poco meno di 100 miliardi di euro in 4 anni. Che i tedeschi in passato abbiano fatto largo uso di soldi pubblici per sostenere le proprie banche (prima di chiedere la chiusura dei rubinetti per tutte le altre) è cosa abbastanza nota. Secondo i calcoli effettuati anche dal nostro ministero dell’Economia, dal 2007 al 2013 Berlino avrebbe foraggiato i propri istituti con ben 247,4 miliardi rispetto ai 4 dell’Italia o ai 2,6 della Francia.

Ma qui la finanza non c’entra. Secondo quanto emerge da uno studio della Corte dei Conti europea, al netto dei finanziamenti al settore creditizio e a quello dei trasporti e dei servizi postali, un quarto della spesa pubblica dei Paesi Ue classificata sotto la voce aiuti di Stato dal 2010 al 2014 appartiene proprio alla Germania.
I numeri snocciolati dall’organismo europeo parlano chiaro. Su una spesa complessiva di 382,8 miliardi effettuata dagli Stati membri nel periodo in esame, quelli usciti dalle tasche dei contribuenti tedeschi sono 97,2. Si tratta di una quota del 25,39%, che piazza la Germania, sola e incontrastata, in cima alla classifica dei campioni dell’aiutino pubblico. L’unico Paese che potrebbe insidiare il primato è la Francia, che si trova comunque molto al di sotto, con 74,8 miliardi (il 19,5%). Per il resto, nessun altro raggiunge la doppia cifra percentuale. La Gran Bretagna si ferma al 7,7%, la Spagna e l’Italia superano di poco il 5%, i Paesi Bassi sono al 3,2% e la Grecia al 2,9%. La sostanza non cambia molto se si considera la spesa in rapporto al pil pro capite. La Germania perde la prima posizione, superata dai paesi scandinavi Finlandia, Danimarca e Svezia, ma rimane sempre nella parte altissima della classifica.

Il quadro è chiaro. Custodi inflessibili delle norme comunitarie, sempre pronti a puntare i piedi contro ogni tentativo di forzare le sacre direttive di Bruxelles, quando si è trattato di sostenere le proprie imprese i tedeschi non sono andati troppo per il sottile.
Ma non è tutto. Dallo studio della Corte dei conti, infatti, emerge anche che il sistema di controllo sugli aiuti di Stato fa acqua da tutte le parti. A fronte dei numerosi rifiuti sulle singole richieste avanzate dai governi, moltissimi finanziamenti illegali vengono erogati sottobanco attraverso i fondi Ue. Tra il 2007 e il 2013, secondo quanto rilevato dall’organismo Ue, il 20% dei progetti delle politiche di coesione presenta delle violazione alle regole sugli aiuti di Stato rispetto al 3,6% di errori ammessi dagli Stati. Su questo terreno la Germania si difende bene, con un 12% di violazioni sul totale. Superano invece quota 50% il Portogallo, il Regno Unito, la Lituania, il Lussemburgo e la Grecia. L’Italia è al 21%.

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