domenica 23 agosto 2015

Lo spot a pagamento per sostenere l'amico Renzi

Erano 108 ora sono 209. Qualcuno si è sfilato, altri si sono aggiunti. Ma la sostanza cambia poco. Il drappello radical chic di nobili, imprenditori, manager e professionisti che tifano per Matteo Renzi si è riaffacciato ieri sulle pagine del Corriere della Sera con un secondo appello a sostegno del premier. Il primo avviso a pagamento era comparso sul quotidiano del 9 ottobre 2014 con il titolo poco fantasioso «Noi sosteniamo Matteo Renzi».

La versione aggiornata uscita ieri a pagina 22 recita, senza troppi sforzi, «Noi continuiamo a sostenere Matteo Renzi». Nei due messaggi ricorre un aggettivo che potrebbe trarre in inganno. Nel primo i firmatari si definivano «semplici italiani», nel secondo «semplici cittadini». In realtà i sottoscrittori tutto sono tranne che semplici. Scorrendo i nomi si capisce facilmente che si tratta nella maggior parte dei casi di figure di primo piano dell’intellighenzia finanziaria e imprenditoriale del Paese. Tra questi, al netto di improbabili ma possibili omonimie, spiccano Alberto De Vecchi, direttore finanziario di Autogrill, Giovanni Tamburi, noto banchiere d’affari che ha definito Renzi «il miglior primo ministro italiano degli ultimi cinquant’anni», Antonio Perricone, ad di Amber Capital, Clarice Pecori Giraldi, direttore delle vendite private di Christie’s, Claudio Ceper, senior advisor di Egon Zehnder, lo stilista Antonio Riva, Vannozza Guicciardini Parravicini, membro del Fondo ambiente italiano, Federico Schlesinger, top manager di Intesa Sanpaolo, Roberta Furcolo, ex dirigente di Intesa e moglie dell’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, Maurizio di Robilant, fondatore di RobilantAssociati che qualche tempo fa lamentava la mancanza in Italia di «storytelling» e di «racconti positivi».

Da ottobre ad oggi il gruppo ha conosciuto qualche defezione eccellente. Come quella di Gerolamo Caccia Dominioni, consulente aziendale già ad della Benetton, o Alberto Milla, tra i fondatori di Euromobiliare con Carlo De Benedetti. Uscite compensate da alcuni nomi noti che hanno deciso di arricchire il parterre pro Renzi. Come quello di Chicco Testa, ex deputato Pci-Pds, ex ad di Acea  e attuale presidente di Sorgenia e Assoelettrica. Tra le new entry balza all’occhio, poi, quella di Guido Roberto Vitale, storico banchiere d’affari ex presidente di Rcs e Lazard Italia nonché azionista di Chiarelettere, che pubblica il Fatto Quotidiano. Ma anche quella di sangue blu di Gaddo della Gherardesca, noto per la sua love story con la duchessa di York Sarah Ferguson.
Un divertissement dei salotti buoni? Una discesa in campo dell’élite economico-finanziaria? Un tentativo di proporsi per eventuali incarichi o nomine? Non si era capito allora, non si è capito ieri, dove i firmatari invitano i lettori a generici interventi sui blog o a scrivere al giornale, senza fornire alcuna informazione sull’iniziativa che sembra coordinata dal consulente aziendale Marco Ghetti, ex Arthur Andersen e Olivetti.

La pagina è una sorta di santino di Renzi che «in soli 18 mesi ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso». All’attivo del premier, secondo i fan, ci sarebbero «il coraggio», la riforma della scuola, quella del Senato e la gestione dell’emergenza immigrati. Motivi che dovrebbero spingere il governo e la maggioranza «ad andare avanti con decisione» opponendosi ai «professionisti del no».

© Libero