sabato 6 settembre 2014

I freni di Bombassei salvano il treno Italo

I soci di Ntv sono pronti a fare la loro parte. Accanto alla polemica, che non si placa, sulle responsabilità della politica per il mancato rispetto delle regole della concorrenza, gli azionisti dell’azienda ferroviaria privata chiariscono che non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna. «Per noi il progetto resta valido», ha detto ieri da Cernobbio Alberto Bombassei, patron di Brembo e socio di Ntv con il 5%, «ma spetta a governo e autorità dei trasporti, che non ha l’indipendenza auspicata, garantire regole più corrette e certe per gli investitori».

A queste «condizioni» i soci sono disposti a rimettere la società sui binari. Il che significa mezzi freschi, considerati  i 781 milioni di debiti con le banche e i 156 milioni di perdite collezionati negli ultimi due anni. Di fronte all’ipotesi di un aumento di capitale, Bombassei non si è tirato indietro. «Lo farei», ha detto, «e lo farebbe più di un azionista».
La notizia non è di poco conto. L’advisor Lazard sta infatti sondando proprio in questi giorni la possibilità di rinegoziare l’esposizione verso gli istituti. E la strada più agevole per tenere a freno la paura delle banche, che hanno già iniziato ad inserire i crediti tra gli incagli, è proprio quella di una ricapitalizzazione di 80- 100 milioni.
Accanto a questo, però, tanti tasselli dovranno andare al loro posto. Sul fronte della ristrutturazione aziendale - si parla di 300 esuberi su 1.000 dipendenti - i sindacati sembrano per ora non intenzionati ad alzare le barricate.

Resta da capire cosa si sta muovendo effettivamente a livello politico. Ieri da Cernobbio le parole del neo ad delle Fs, Marcello Messori («la concorrenza è un plus, auspico che Ntv possa trovare un equilibrio gestionale adeguato per poter svolgere al meglio il servizio») hanno sicuramente marcato la differenza rispetto alla rudezza di rapporti dell’era Moretti.
Ma è presto per intravedere una tregua tariffaria dietro l’angolo. Anche perché sembra che  i proprietari di Italo non abbiano ancora imparato bene la lezione. Malgrado i passi falsi fatti finora nel duello al ribasso con le Fs, ieri sono comparsi sul sito di sconti Groupon biglietti ultra low cost a 9 euro rispetto ai  40 iniziali.
Con il governo, comunque,  i rapporti restano molto tesi. Alle parole concilianti del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha annunciato l’apertura di  un tavolo con l’organismo di controllo del settore, ha risposto ieri, caustico, Luca Cordero di Montezemolo. «Per l’autorità dei trasporti», ha ironizzato il presidente della Ferrari nonché azionista di Ntv (il 35% insieme a Della Valle e Punzo), «dovremmo chiedere alla Rai di dedicare una puntata speciale di Chi l’ha visto?».

Sarcasmo che è piaciuto poco ai destinatari. «Stupisce la dichiarazione resa da Montezemolo», si legge in una nota, «tenuto conto di quanto sia ben noto a lui e alla società Ntv l’indirizzo dell’Autorità di regolazione dei trasporti».
In attesa delle «condizioni» chieste da Bombassei, i riflettori sono puntati principalmente su Intesa Sanpaolo, che oltre ad essere azionista con il 20% è anche il principale creditore con 394 milioni. Il dg Gaetano Micchichè ha ricordato che per ora c’è solo un congelamento del debito e che l’istituto è in attesa del piano industriale che «nelle prossime settimane verrà presentato a soci e creditori». Il presidente del consiglio di gestione Gian Maria Gros-Pietro ha però voluto precisare che, così come per tutte le partecipazioni non bancarie, l’investimento  è a tempo: «Non siamo operatori telefonici né ferrovieri».

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