giovedì 28 agosto 2014

Sblocca Italia, quattordici dossier finiscono sotto la scure di Padoan

Quattordici pacchetti per sbloccare l’Italia. Dalle infrastrutture al commercio estero, dall’edilizia al piano antiburocrazia. C’è tantissima carne al fuoco nel provvedimento che domani arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Resta da capire quante misure sopravviveranno alla scure del ministero dell’Economia. Ieri Pier Carlo Padoan ha dichiarato  che il governo «risparmierà su tutto» seppure «tenendo conto del quadro economico peggiorato». Gli intendimenti del ministro sono ben visibili nella bozza dello sblocca Italia, dove tutta la «ciccia» è corredata dalla dicitura in rosso «parere del Mef».

Tra le misure al vaglio di Padoan c’è  il pacchetto banda larga (art. 5), che prevede agevolazioni, in termini di credito d’imposta, del 70% o 50% del costo dell’investimento in infrastrutture per i servizi di rete ultra veloce. Altra norma su cui il Mef ha posto l’altolà è la cancellazione della responsabilità fiscale solidale negli appalti (art. 15, pacchetto sblocca burocrazia) nella versione severa e discussa formulata dal governo Monti. Sotto osservazione anche il prolungamento del bonus per le ristrutturazioni finalizzate al contrasto dei rischi sismici e all’efficientamento energetico. Mentre un bel bollino rosso campeggia nelle misure care al ministro Maurizio Lupi per l’incentivazione degli investimenti in abitazioni in locazione, dove il patto forte è la deduzione fiscale spalmata su 8 anni del 20% della somma (per un massimo di 300mila euro) utilizzata per acquistare un appartamento destinato all’affitto.

Da Via XX Settembre c’è invece piena condivisione per alcune norme che dovrebbero aumentare gli spazi di manovra. Tra le principali, c’è l’ennesimo potenziamento della Cassa depositi e prestiti (art. 19, pacchetto 7), che ora potrà finanziare anche operazioni spericolate che, «in ragione del profilo di rischio, eccedono in tutto o in parte la capacità di assunzione di un operatore di mercato», mentre la sanatoria per agevolare la dismissione degli immobili pubblici prevede ora che lo Stato, oltre a non presentare documenti di regolarità urbanistica e fiscale è esentato anche dalla conformità catastale.
Sulle partecipate, infine, il provvedimento per ora si occupa solo dell’accorpamento e della quotazione delle società che gestiscono servizi pubblici locali.

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