venerdì 13 giugno 2014

I sindacati azzoppano lo sciopero Enav per aiutare il governo (e se stessi)

Che i sindacati possano tifare contro uno sciopero è difficile a credersi. Eppure, sono in molti a pensare che lo stop arrivato dal ministero delle Infrastrutture contro l’agitazione dei controllori di volo prevista per martedì scorso non sia affatto dispiaciuto a Cgil, Cisl e Uil. Sull’Enav da qualche mese i riflettori sono perennemente puntati. L’ente di assistenza al volo è da una parte al centro del piano di privatizzazioni del governo, che proprio in questi giorni deve scegliere la nuova squadra di comando che condurrà in porto l’operazione. Allo stesso tempo l’Enav è una pedina fondamentale per il nuovo contratto  del trasporto aereo. Lo scorso 27 giugno, infatti, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno siglato l’’intesa per l’ingresso della filiera dell’assistenza al volo nel perimetro del grande Ccnl di settore, che sulla carta riguarda 55mila addetti, ma che nei fatti, considerata la situazione delle principali compagnie italiane, a partire da Alitalia, per ora sarà applicato solo ai 1.500 dipendenti dell’Enav.



Il problema è che ai lavoratori dell’ente, la cui peculiarità professionale è stata finora garantita e tutelata dal contratto aziendale, il nuovo Ccnl del trasporto aereo non piace per niente. Nasce da qui, oltre che dalla richiesta di maggiore chiarezza sulla privatizzazione, l’idea dello sciopero. Secondo il sindacato autonomo Atmpp/Fast-Confsal, infatti, la trattativa condotta da Cgil, Cisl e Uil dovrebbe essere sottoposta ad un referendum tra i dipendenti. E i risultati potrebbero essere sorprendenti, considerato che l’Atmpp rappresenta oltre il 50% degli addetti all’assistenza. Ma nel Paese degli scioperi sembra che i controllori di volo non possano incrociare le braccia. Una prima agitazione di 4 ore è stata già stoppata e differita dal ministero lo scorso 3 maggio. Martedì è arrivato il secondo no. Sembra che in gioco, per 4 ore di disagi per lo più sui voli nazionali, ci fosse addirittura «il diritto costituzionale alla libera circolazione». Ora, senza scossoni sindacali, il governo potrà trovare la quadra sulle poltrone in piena tranquillità. L’assemblea dell’Enav, prevista per ieri, è stata aggiornata al 26.

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