venerdì 29 giugno 2012

Berlino ci prende in giro. Monti minaccia il veto

Aiuti solo a chi li chiede. Può sembrare un cavillo, ma il braccio di ferro europeo si gioca tutto qui. E la sensazione, al di là della soluzione formale che uscirà oggi dal Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione, è che sulla sostanza della questione la Germania non farà grandi passi indietro. Archiviata la pratica degli eurobond («la posizione della Germania non è cambiata in nulla», ha ribadito in serata Berlino), su cui malgrado gli annunci e le chiacchiere non c’è mai stato alcuno spiraglio di compromesso, la trattativa negli ultimi giorni, e nelle ultime ore, si è concentrata sul cosiddetto scudo anti-spread. In altre parole, la possibilità di interventi europei per sgonfiare i rendimenti dei titoli di Stato di Paesi tecnicamente “virtuosi” ma presi d’assalto dalla speculazione.

Ntv a tutta velocità. L'ad precetta tutti: solo 7 giorni di ferie

La Ntv di Luca Cordero di Montezemolo, per ora, non sembra perdere un colpo. Alla data del 24 giugno, secondo quanto riportano alcuni documenti interni che Libero ha potuto consultare, i passeggeri sono saliti a quota 131.727 rispetto agli 82.600 del primo mese di esercizio. Il che significa, facendo due calcoli, che l’obiettivo del raddoppio dei clienti entro la fine del mese, come annunciato dall’ad Giuseppe Sciarrone, è a portata di mano.

domenica 24 giugno 2012

Due schiaffi non bastano: Monti rivede Angela

«I leader delle quattro più grandi economie dell'eurozona - scrive il Financial Times - si sono impegnati a rilanciare la crescita e a difendere la moneta unica, ma la Germania continua ad opporsi a proposte di unificare il debito e di usare il fondo di salvataggio per stabilizzare i mercati». È questa, al di là dei titoloni sparati ieri dai principali quotidiani, la sintesi del vertice di venerdì scorso a Roma, che si lascia dietro molte frasi ad effetto, ma ben poca sostanza. Il summit si è infatti concluso «nel disaccordo sulla necessità di interventi a breve termine e su come ottenere una maggiore unione politica e fiscale». Del resto, basta guardare cosa ha riferito Angela Merkel ai vertici della coalizione e dell'opposizione tedesche. Come reso noto dal portavoce del governo di Berlino, i colloqui sono stati incentrati principalmente sui temi dell'agenda per la crescita e di una tassa sulle transazioni finanziarie. Ecco qui cosa è riuscito a portare a casa Mario Monti: accordi di massima sul rafforzamento dei project bond e degli investimenti della Bei per mettere sul tavolo 120-130 miliardi e sulla Tobin Tax.

venerdì 22 giugno 2012

Passera abbrevia le concessioni. Colpo basso alle imprese energetiche

Altro che decreto sviluppo, il provvedimento varato qualche giorno fa dal governo per rilanciare l'economia del Paese rischia invece di far scappare le imprese, e gli investimenti, all'estero. Lo sgambetto alle aziende italiane è contenuto al comma 4 dell'articolo 37, che modifica la tempistica e i criteri di aggiudicazione delle gare per le nuove concessioni idrolettriche. Nel dettaglio, si legge nella relazione tecnica al testo, «la durata delle concessioni è portata a 20 anni (dagli attuali 30)».

Un'altra stangatina su gas e luce

Mentre avete appena finito di pagare l'Imu e vi accingete a completare il pagamento dell'Irpef, preparatevi ad aprire ancora il portafoglio. Da luglio, infatti, arrivano nuovi rincari in bolletta. Ad anticiparli, in attesa delle decisioni ufficiali sulle tariffe dell'Autorità, è il consueto rapporto del centro studi di Nomisma. «Prevediamo per il gas un incremento del 2%, mentre per la bolletta dell'elettricità la nostra previsione è di un aumento dell'1-1,5%», spiega il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. A spingere il caro-tariffe sarà principalmente l'effetto dei prezzi delle materie prime registrati nei mesi passati.

lunedì 18 giugno 2012

Monti accelera sulla super Cdp taglia-debito

Il cerchio si chiude. Fintecna, la società veicolo del Tesoro costituita nel 1993 per ristrutturare e cedere le ex società dell'Iri finirà in pancia alla Cdp , che nel 2012 è la spa pubblica (70% Tesoro, 30% fondazioni bancarie) che più si avvicina all'ex Istituto per la ricostruzione industriale. Con il decreto varato ieri dal Cdm, che prevede la cessione alla Cassa entro 4 mesi di Sace, Simest e Fintecna, il gigante del risparmio postale risvegliato dall'ex ministro dell'Economia Tremonti si avvia a diventare una vera e propria super holding di Stato.

Decreto sviluppo senza soldi

Al di là degli annunci, già ampiamente sentiti negli anni passati, di 80 miliardi di euro di risorse messe in movimento, il pacchetto sviluppo messo a punto da Corrado Passera non ha una dote particolarmente ricca. Fisco, energia, lavoro, incentivi, trasporti. Sono tanti i settori toccati dal provvedimento licenziato ieri, «salvo intese» e quindi soggetto a ulteriori correzioni, dal Consiglio dei ministri. Ma a ben guardare sui 60 articoli di cui è composto il provvedimento solo 6 prevedono minori entrate o maggiori spese. E le cifre in fondo alla tabella della relazione tecnica non sono davvero tali da impressionare.

venerdì 15 giugno 2012

Smonta-Italia: federalismo e nuovo fisco accantonati, controriforme su università, lavoro e Pa

Di riforme vere, come quelle invocate dall’Europa e dalle imprese per la crescita e lo sviluppo, negli ultimi otto mesi se ne sono viste pochine. In compenso, però, il governo di Mario Monti è riuscito a impasticciare, se non spazzare completamente via, buona parte dei provvedimenti migliori che il precedente governo era riuscito faticosamente a far andare in porto. A conti fatti, più che salva-Italia e cresci-Italia, sembra che l’operazione più riuscita dei tecnici guidati dal professor Monti sia una sorta di smonta-Italia. A colpi di controriforme sono stati infatti mandati in fumo i pochi passi in avanti fatti negli ultimi anni dal Paese. Vediamo nel dettaglio i casi più clamorosi.

La city americana licenzia Monti: forse è già il turno di un altro...

La stampa internazionale non molla più la presa. Finita ormai da tempo la luna di miele con il professore della Bocconi, non passa giorni senza che un prestigioso quotidiano estero si scagli contro Mario Monti. Ieri è tornato sull’argomento il Wall Street Journal, che sta bersagliando il governo tecnico ormai ininterrottamente.

Terremoto in Emilia, la Regione sapeva da cinque anni del rischio sisma

Limitare i danni e, soprattutto, le vittime. Mentre in Emilia la terra continua a tremare (ieri mattina si è registrata un’altra scossa di magnitudo 3,6), da alcuni documenti inediti emerge uno scenario assai diverso da quello che finora ci è stato raccontato. Difficile dire cosa si sarebbe potuto o dovuto fare, come si sarebbe potuto intervenire. Prevedere un terremoto, come abbiamo ormai tristemente imparato, è impossibile. Così come è impossibile costruire edifici in grado di fronteggiare le più violente manifestazioni della natura. Quello che è certo è che la Regione, malgrado le numerose smentite, sapeva. E sapeva non da alcuni mesi, grazie agli allarmi della Commissione grandi rischi, ma addirittura dal 2007.

mercoledì 13 giugno 2012

Le spese folli dello Stato: due milioni di euro all'ora

Due milioni di euro l'ora. In barba alla spending review, che i vari governi ci sventolano sotto il naso dall'epoca del compianto Tommaso PadoaSchioppa (era il 2006), è questa l'impressionante velocità con cui cresce la spesa pubblica italiana. A fare i calcoli è stata la Confartigianato, che ieri in occasione della relazione annuale del presidente Giorgio Guerrini, ha puntato il dito senza mezzi termini sulle «riforme epocali poi cadute nel vuoto», sugli «annunci di tagli delle spese improduttive» e di «riduzione delle tasse», che non hanno mai prodotto alcun cambiamento. I numeri parlano chiaro: tra il 2000 e il 2012 la spesa pubblica è salita di 250,7 miliardi. Alla straordinaria velocità di crescita, si legge nel rapporto dell'ufficio studi, «di 2.384.808 euro all'ora, equivalente a 39.747 euro al minuto». Avete sentito bene. Ogni sessanta secondi lo Stato spende circa 40mila euro in più.

Gli sceicchi fanno shopping a Roma

Dalla moda all'energia, passando per la farmaceutica, l'agroalimentare e i trasporti. Dopo la visita istituzionale a Roma dello scorso gennaio del ministro degli esteri, Abdullah Bin Zayed, quando si parlò di «prospettive di collaborazione industriale, finanziaria e possibilità di investimenti di grande significato» gli Emirati arabi sembrano ora intenzionati a passare ai fatti. Creare partnership imprenditoriali e accrescere gli scambi commerciali. Questo l'obiettivo della missione italiana partita ieri organizzata da Invitalia e dal ministero dello Sviluppo Economico. A guidare la delegazione di imprenditori, manager ed esponenti istituzionali è il ministro dell'Economia degli Emirati, Sultan Al Mansoori.

martedì 12 giugno 2012

Noi in mutande e Monti aumenta la spesa

Corrado Passera ammette che il quadro è fosco, ma minimizza: «I dati Istat sono in linea con le previsioni che avevamo». Sta di fatto che un crollo del pil come quello certificato ieri dall'Istituto nazionale di statistica non si vedeva dal 2009 e piazza il nostro Paese dietro a tutte le grandi economie, dalla media dell'Eurozona agli Stati Uniti, fino al Giappone. Su base annua il prodotto interno lordo del primo trimestre è scivolato dell'1,4% (una rilevazione peggiorata rispetto al -1,3% stimato lo scorso 15 maggio), mentre sui tre mesi precedenti il differenziale negativo è stato dello 0,8%. L'Italia aveva fatto peggio solo nel primo trimestre del 2009, quando il pil crollò del 3,5% (e di oltre il 5% alla fine dei dodici mesi) sotto i colpi violentissimi della crisi mondiale dei mutui subprime.