sabato 26 maggio 2012

L'Imu diventa farsa. Rispedito a casa chi prova a pagarla

Migliaia di contribuenti rimandati a casa. Lo avevano paventato molte associazioni di categoria, lo abbiamo scritto più e più volte. Era inevitabile. È successo. A creare il primo scompiglio non è stata l'insipienza dei cittadini, né l'ingarbuglio inestricabile delle modalità di pagamento della nuova Imposta municipale con cui Mario Monti ha sostituito l'Ici per far quadrare i conti pubblici (gettito complessivo di 21,4 miliardi, 3,4 sulle abitazioni principali, 18 sulle altre), ma una semplice dimenticanza dell'Agenzia delle Entrate. Quella che si indigna quando qualcuno si permette di criticarne il lavoro, quella difesa dal premier con l'avvertimento che le «parole sono pietre».

Ma veniamo ai fatti. Secondo quanto riferisce il quotidiano Italia Oggi, sulla base delle segnalazioni arrivate da Caf e commercialisti, migliaia di contribuenti che si sono recati in banca o in posta per effettuare il versamento dell'acconto sono stati tranquillamente rispediti a casa. Il cavillo riguarda il pagamento in più rate. Su disposizione dell'Agenzia delle entrate, infatti da mercoledì pomeriggio, in corrispondenza del codice tributo 3912 (riguardante l'imposta dovuta per l'abitazione principale) nella colonna «rateazione» del modello F24, è necessario indicare il numero della rata (0102 per due rate o 0103 per tre rate) corrispondente alla scelta effettuata dal contribuente. Peccato, però, che con la risoluzione n. 35/E del 12/4/2012, con la quale sono state diramate le istruzioni operative per la compilazione del modello F24, nulla fosse stato detto al riguardo.

E così i Caf hanno dovuto rispedire al mittente un milione e mezzo di F24 (secondo la stima fornita dai Caf delle Acli) senza la corretta indicazione del numero della rata. La consulta dei Caf è immediatamente intervenuta contattando l'Agenzia delle Entrate. Gli uomini di Attilio Befera hanno fatto sapere che comunicheranno a banche e poste che il dato in questione è facoltativo e che pertanto l'F24 dovrà essere accettato anche privo di tale indicazione. In altre parole, la casella c'è, l'indicazione di compilarla pure, ma possiamo scegliere noi. Se ci va, scriviamo il numero delle rate. Altrimenti no.

Tutto risolto? Macché. nel pomeriggio a confondere un altro po' le idee ci si è messo anche il ministero dell'Economia, con un bel comunicato per chiarire una volta per tutte le modalità della compilazione del modello F24 per il versamento dell'Imu, dovuta per l'abitazione principale. Ed ecco che si cambia ancora. Il contribuente, spiega la nota, «dovrà compilare il campo Rateazione/mese rif.». E dovrà farlo nel modo che riportiamo integralmente per dimostrare la cristallina semplicità del procedimento. Ipotesi del versamento in tre rate (acconto in due rate più saldo): - Acconto Imu per l'abitazione principale versato entro il 18 giugno (33% dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base e la detrazione): barrare la casella «Acc.» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0102» (pagamento della prima rata) - Acconto IMU per l'abitazione principale versato entro il 17 settembre (33% dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base e la detrazione): barrare la casella «Acc.» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0202» (pagamento della seconda rata) - Saldo versato entro il 17 dicembre: barrare la casella «Saldo» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0101».

Ipotesi del versamento in due rate (acconto e saldo): - Acconto IMU per l'abitazione principale versato entro il 18 giugno (50% dell'importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione: barrare la casella «Acc.» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0101» (0101 significa «pagamento dell'acconto in unica soluzione») - Saldo versato entro il 17 dicembre: barrare la casella «Saldo» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0101». Più facile di così.
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