giovedì 19 aprile 2012

Cdp controcorrente aumenta i prestiti a casse e aziende

Nessuna stretta sul credito, malgrado la recessione e senza i 250 miliardi della Bce all'1% incassati dalle banche. È con una punta di orgoglio che l'ad Giovanni Gorno Tempini snocciola i dati della Cdp , che nel 2011 ha registrato una crescita dello stock di prestiti a banche e imprese del 7% (a quota 98,6 miliardi) rispetto ad incremento della dinamica dei prestiti degli istituti di credito di circa la metà. 

Del resto, con i suoi 218 miliardi di raccolta postale, la spa controllata dal Tesoro e dalle Fondazioni non ha davvero problemi di liquidità. Il tesoretto delle disponibilità in pancia alla Cassa, che ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 1,6 miliardi (+18%), ammonta a quasi 129 miliardi. Una montagna di denaro finita in buona parte nel sostegno all'economia reale. Nel corso del 2011 Cdp ha mobilitato risorse per circa 16,5 miliardi (+41%), di cui il 38% destinato a finanziamenti diretti a Enti pubblici, il 24% alle imprese e il 13% allo sviluppo infrastrutturale. Sul fronte delle Pmi la Cdp ha praticamente esaurito le risorse del primo plafond da 8 miliardi. In tutto sono state finanziate circa 52mila imprese. Il rapido esaurimento del fondo ha spinto la Cdp a mettere a disposizione altri 10 miliardi di risorse, di cui 2 miliardi per i ritardi dei pagamenti della Pa.
Bisognerà aspettare qualche mese, invece, per sapere che fine faranno le risorse del Fondo strategico italiano. «L'attività è intensissima», ha spiegato Gorno Tempini, «e prima dell'estate si potranno vedere i risultati del lavoro svolto». I riflettori sono puntati sui numerosi dossier caldi delle ultime settimane. In prima fila quello su Avio, società partecipata al 14% da Finmeccanica. «Seguiamo il dossier con grandissima attenzione», ha detto l'ad, evitando però di specificare se il Fondo sia anche interessato ad altri asset di Finmeccanica come Ansaldo Sts o Ansaldo Breda. Altre possibilità d'investimento riguardano la rete Ngn. Per ora la Cdp sostiene il progetto Metroweb, attraverso il fondo F2I, ma «siamo aperti ad altre ipotesi», ha spiegato il presidente Franco Bassanini, «anche di livello più ampio in cui quello di Metroweb potrebbe confluire».

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