mercoledì 28 marzo 2012

Si rischia un'altra stangata sulla benzina. Ma non è la tassa sulle disgrazie

Nel giorno in cui la verde tocca un nuovo record a 1,98 euro al litro, torna la cosiddetta tassa sulle disgrazie,
ovvero la copertura dei costi sulle calamità naturali attraverso l’aumento delle accise sulla benzina. A prevederlo è un emendamento bipartisan al dl Semplificazioni approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato. L’ennesimo balzello che si va ad aggiungere ad una fiscalità già pesantissima sui carburanti? Il rischio che le tasse sulla benzina aumentino c’è, ma la questione è un po’ più complessa. La norma approvata ieri, infatti, non reintroduce la vecchia tassa sulle disgrazie pensata dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, fra l’altro bocciata dalla Consulta. L’emendamento, spiega uno dei firmatari, il senatore del Pdl Filippo Saltamartini, «serve a tamponare un pasticcio normativo che avrebbe permesso di svuotare, con qualunque scusa, il fondo nazionale per le emergenze, oggi di 600 milioni, nella disponibilità della protezione civile». Questa era la situazione uscita dalla Camera. Il Senato, continua Saltamartini, «ha semplicemente riportato il fondo alla sua funzione originaria, prevedendo che il governo possa, non debba, in casi di necessità, utilizzare l’aumento delle accise a livello nazionale per rifinanziare il fondo». Sempre ieri in commissione è stato raggiunto il compromesso sulla contesta norma che liberalizza i servizi di manutenzione della rete tlc. Lunedì un fronte parlamentare bipartisan aveva stoppato il blitz del governo per neutralizzare la norma. Alla fine è sceso in campo lo stesso Monti, che ha dato il via libera ad una soluzione di compromesso votata ieri mattina. Sarà l’authority a decidere, ma dovrà garantire la possibilità per gli operatori alternativi di avvalersi di società terze per i servizi ora affidati in esclusiva a Telecom.

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