sabato 10 marzo 2012

Saglia: "La liberalizzazione delle reti tlc è in linea con l'Europa"

Sale la tensione sull’emendamento al decreto semplificazioni che liberalizza i servizi di manutenzione della rete (oggi gestiti in esclusiva dal proprietario dell’infrastruttura Telecom). Ieri lo scontro si è trasferito a Bruxelles. Secondo il Berec, l’authority europea delle tlc, «la norma viola il principio di indipendenza dell’Agcom e le leggi comunitarie». Diverso il parere dell’Ecta, associazione che rappresenta oltre 100 operatori non incumbent con sede proprio a Bruxelles, che considera invece la disposizione un passo avanti «verso una maggiore concorrenza» che non «minaccia il ruolo delle autorità nazionali».

Chi è assolutamente convinto che quest’ultima sia l’interpretazione corretta è l’ex sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, che da relatore del provvedimento alla Camera non solo ha fortemente sostenuto l’emendamento, ma ha anche messo in guardia il Senato da inopportuni colpi di mano provocati dalle pressioni delle lobby.
«Significherebbe», spiega l’esponente del Pdl, «calpestare la condivisione del testo da parte di tutte le forze politiche e anche quella del governo, che ha espresso parere favorevole».

Non ci sono problemi di compatibilità?
«La norma è coerente con il nostro ordinamento in quanto attuativa dell’articolo 34 del decreto salva Italia che abroga, in quanto contrario alla liberalizzazione delle attività economiche, l’obbligo di fornitura di servizi complementari all’attività svolta. Perché dovrebbe esserci un’eccezione per le telecomunicazioni?»

E la questione dell’Agcom?
«Premesso che il legislatore può intervenire anche sulle competenze di Agcom, in questo caso non è avvenuto perché l’emendamento non interviene sulle modalità di accesso all’ultimo miglio ma introduce dei modelli di semplificazione e di liberalizzazione sulle attività accessorie di manutenzione che oggi Telecom già esternalizza. Pertanto perché non possono farlo anche i concorrenti senza la mediazione di Telecom? Quanto a Bruxelles, la Commissione ha preso atto della novità senza intervenire, né avrebbe motivo di farlo perché in Francia esiste già una norma simile».

Telecom, però, sembra pensarla diversamente...
«Nelle scorse settimane il governo ha deliberato misure ben più dirompenti. Mi riferisco alla separazione della rete Snam dall’Eni. Questo emendamento non intacca né l’integrità, né la proprietà della rete. Introduce solo misure pro concorrenziali sull’ultimo miglio, sollevando anche Telecom dalla gestione in esclusiva di queste attività con le aziende esterne e responsabilizzando gli operatori concorrenti a vantaggio degli utenti finali. Non capisco dove sia il problema per Telecom».

Se Telecom è così preoccupata significa che il costo del servizio di manutenzione fatto pagare agli operatori alternativi non è quello di mercato?
«Se c’è monopolio non c’è mercato. Bisogna sostenere la concorrenza nella telefonia fissa come è stato fatto in quella mobile».

© Libero