giovedì 6 ottobre 2011

I furbetti del quattrino. Della Valle spara sulla politica, ma si becca i soldi pubblici per i suoi treni veloci


Chissà se Nicola Zingaretti fa parte di quelle «persone incompetenti e non preparate» che stanno offrendo uno «spettacolo indecente» con cui Diego Della Valle se l’è presa qualche giorno fa nella sua durissima reprimenda comparsa sulle pagine dei principali  quotidiani. Se così fosse, il patron della Tod’s, neo paladino dell’anti-casta, peccherebbe quantomeno di ingratudine. E anche grazie a lui, infatti, che i 6-700 dipendenti, che di qui al 2012 dovrebbero formare l’organico della Nuovo Trasporto Viaggiatori, apprenderanno le necessarie competenze professionali.

Che c’azzecca, direte voi, Zingaretti con Della Valle? Il primo, oltre ad essere uno stimato dirigente del Pd è anche il presidente della Provincia di Roma, il secondo, conosciuto più per le sue scarpe e, da un po’di tempo, per le sue sparate contro la politica, è il fondatore, nonché socio di controllo (con una quota del 33% insieme a Luca Cordero di Montezemolo e Gianni Punzo) della Ntv, la nuova compagnia che competerà con le Fs sulle tratte ad alta velocità. Il punto d’incontro tra i due si chiama “formazione”. Da un lato, come si legge in un documento ufficiale, c’è la Provincia, che per legge deve «favorire e supportare lo sviluppo occupazionale sul proprio territorio», dall’altra c’è Ntv, che deve «realizzare il proprio piano industriale nei tempi previsti». In mezzo ci sono i soldi del Fondo sociale europeo a disposizione del Dipartimento formazione e lavoro dell’ente.

Nasce da qui il protocollo d’intenti siglato da Zingaretti e dall’ad della società ferroviaria, Giuseppe Sciarrone, il 5 luglio del 2010. Un accordo con cui «le parti si impegnano a stabilire forme di collaborazione permanente su tutte le iniziative messe in campo dall’amministrazione provinciale nel settore della formazione». Nel dettaglio, si prevede che a fronte di una serie di promesse da parte di Ntv sul rispetto della meritocrazia, sul mantenimento della stabilità occupazionale e sui contratti a tempo indeterminato come «forma comune» anche se, attenti bene, «non esclusiva», dei rapporti di lavoro, la provincia offre «l’utilizzo delle strutture didattiche dell’amministrazione» e «i finanziamenti per la formazione del Fondo sociale europeo». Punto, quest’ultimo, non troppo chiaro. Se l’accesso alle risorse, come giustamente specifica la Provincia nello stesso documento, è subordinato alla «emissione di bandi e avvisi pubblici e selezione positiva di progetti formativi presentati dalla Ntv», non si capisce bene come faccia Zingaretti ad inserire «l’accesso ai finanziamenti» al punto 6 degli impegni sottoscritti nel protocollo. Come ci spiega l’assessore al lavoro della Provincia di Roma, Massimiliano Smeriglio, «noi ci limitiamo a fare una ricognizione
preventiva per individuare i settori che hanno maggiore necessità o maggiori potenzialità e poi effettuiamo i controlli».

Uno dei settori che alla Provincia è sembrato meritevole, pare di capire, è stato quello dei trasporti. Il flusso di denari è già partito. La Ntv ha vinto un bando nel 2009 che ha sbloccato 700mila euro per la formazione di 42 giovani macchinisti. Altri bandi, secondo quanto ci conferma Smeriglio, sono stati vinti in seguito, per un ammontare complessivo di oltre un milione di euro a fronte di circa 150 posti. Fonti vicine all’azienda ci dicono che da qualche mese il piatto piange, perché i fondi della Provincia sono agli sgoccioli. Così, il rapporto tra soldi pubblici e privati che inizialmente era del 20% si sta assottigliando (Ntv avrebbe investito ad oggi circa 8,5 milioni, rispetto ai 18 promessi per l’intero progetto).
Ma i rubinetti prima o poi si riapriranno. Nel protocollo d’intenti si parla di 750 unità a regime. Se tanto ci dà tanto, con un calcolo effettuato a spanne sulla base dei 700mila euro per 42 lavoratori, per la formazione della totalità del personale operativo da assumere la Provincia potrebbe sborsare qualcosa come 11 milioni di euro. La giunta Zingaretti non rinnega nulla. «Ne avessimo di aziende così che vengono ad investire e ad assumere nel territorio romano», dice Smeriglio, aggiungendo con soddisfazione di aver strappato la Ntv alla Lombardia (dove alla provincia c’è Guido Podestà, rigorosamente PdL). «Dovevano scegliere tra Roma e Milano», spiega, «evidentemente da noi hanno trovato maggiore collaborazione».

Fossimo in un manifesto anti casta di Della Valle si parlerebbe di una consorteria politico-imprenditoriale finalizzata ad ottenere i fondi con bandi costruiti ad hoc. Ma siamo nella vita reale. E fare formazione con i soldi della Provincia per una nuova azienda che si appresta a sbarcare sul mercato e promette di assumere in tempo di crisi non è uno scandalo. Certo, bisogna poi vedere se i posti di lavoro li crea davvero. Ese la ripartizione dei fondi da parte della Provincia non abbia discriminato nessuno. Di sicuro, molti piccoli
imprenditori non riuscirebbero ad andare molto lontano senza il sostegno pubblico. E molti giovani resterebbero senza lavoro. Ma Della Valle e Montezemolo (anche lui con una lunga esperienza di sovvenzioni statali alla Fiat) non sono proprio due sbarbatelli. Sono, invece, due protagonisti dell’industria e della finanza italiana che per di più da diversi mesi a questa parte non trovano dimeglio che farci la morale. Predicozzi infiniti sulla necessità di togliere l’economia dalle mani dei politici per restituirla a lmercato o sull’urgenza di mandare a casa una classe dirigente che ha intrecciato rapporti insani con quella imprenditoriale. Per essere chiari, molti in Italia utilizzano fondi pubblici, quelli che li utilizzano e poi comprano pagine di giornali per vomitarci sopra, però, si contano sulla punta di un dito.


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