giovedì 7 gennaio 2010

La mini ripresa passa dall’outlet

Si riparte. A fatica, ma si riparte. Gli assalti agli outlet e ai centri commerciali dei giorni scorsi parlano chiaro. L’obiettivo dichiarato è risparmiare, ma il risultato sono buste e borsoni stracolmi e portafogli più leggeri. A Roma, dove la città è andata letteralmente in tilt, i saldi hanno regalato ai commercianti incassi che toccano un più 20% rispetto allo scorso anno, mentre a Milano, dove però si aspetta il tradizionale appuntamento con la Befana, la stima è di un aumento di circa il 4%. Di fatto, gli italiani tornano a spendere. Come confermano anche i dati di Coldiretti, che parlano di una spesa media mensile di circa 475 euro a famiglia in aumento dello 0,4%. «Si tratta», sottolinea l’organizzazione, «di un segnale importante per la ripresa economica generale poiché le famiglie, con quasi un euro su quattro, spendono per la tavola, con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano, complessivamente, a 215 miliardi di euro all’anno». Sei dei quali, secondo la Confederazione italiana agricoltori, sarebbero stati spesi solo tra Natale e Capodanno, con un incremento rispetto allo scorso anno dello 0,5%.
Feste senza austerity
Se al cibo non si rinuncia, anche gli altri acquisiti hanno tenuto. Nel complesso, secondo il monitoraggio effettuato da Confcommercio, «i consumi durante le feste di Natale non hanno registrato alcun crollo, ma un andamento in linea con la debolezza della domanda interna e con qualche timido segnale di ripresa».
Gli acquisti, ovviamente, si sono fatti più cauti ed oculati. Sul fronte dell’abbigliamento, c’è stato «un fermo totale della vendita» di giacche, cappotti e piumini in attesa dei saldi di questi giorni, mentre le vendite di capi scelti come regali natalizi sono stati in linea con l’anno scorso. I libri, che hanno visto un calo delle vendite nell’arco di tutto il 2009 hanno recuperato i volumi di vendita nel periodo delle feste. Bene anche i mercatini. Mentre nella grande distribuzione, è andata forte l’elettronica, trainata dalla vendita di televisori con il digitale terrestre. Segnali di ripresa che secondo il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, sarebbero certificata anche dalla «ripresa tendenziale dell’inflazione di dicembre».
Bankitalia frena
Detto questo, la crisi è tutt’altro che superata. A ricordarcelo ci ha pensato Bankitalia, che ieri ha pubblicato i dati sull’andamento del credito nell’arco di dodici mesi a partire dal settembre 2008. Resta confermata la stretta sui prestiti alle imprese, che sono diminuiti rispetto all’anno precedente dell’1,2%, mentre per le famiglie si registra un aumento del 2,9%. Il dato preoccupante è quello delle sofferenze. Crescono infatti le famiglie e le imprese che hanno difficoltà a ripagare i finanziamenti. Nella media dei quattro trimestri il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si è confermato più elevato al Mezzogiorno (1,5% il tasso di decadimento) rispetto al Centro Nord (1,2%). E sempre al Sud si pagano i tassi di interesse più alti. Il Taeg sulle nuove operazioni a medio e lungo termine è risultato del 2,8% al Centro Nord e del 3,5% al Sud.
Sorpresa dal fisco
Una buona notizia, una volta tanto, arriva però dall’Agenzia dell’Entrate. L’anno nuovo riserverà a molti cittadini e imprese rimborsi fiscali per circa 900 milioni. Risorse che certamente serviranno a ad affrontare la crisi e rilanciare i consumi. Si tratta di una ulteriore «restituzione» dopo quella già annunciata in estate quando sono arrivati circa 600 milioni. Nel corso del 2009, cpmplessivamente sono stati erogati rimborsi per oltre 14,6 miliardi.

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